«Mascherine all'aperto non sono necessarie». Ecco quando è davvero utile coprirsi il volto

Dopo un anno e mezzo di pandemia e con l’arrivo del gran caldo, l’idea di indossare le mascherine comincia un po’ a pesare. Gli esperti, però,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dopo un anno e mezzo di pandemia e con l’arrivo del gran caldo, l’idea di indossare le mascherine comincia un po’ a pesare. Gli esperti, però, invitano alla prudenza. Fino a che non si sarà vaccinata gran parte della popolazione, è bene continuare a proteggersi. La mascherina, dunque, va ancora indossata. Unica eccezione: se si sta all’aperto e vengono rispettate le distanze.

 

Green Pass dal 1° luglio, ok a viaggi ed eventi in Europa: rilasciato già dopo la prima dose

Variante Delta, in Gran Bretagna è allarme contagi: oltre 11mila in 24 ore, è il picco da 4 mesi

 

 

Le mascherine all'aperto servono davvero?


«All’aperto, se si riesce a mantenere la distanza - spiega Patrizia Laurenti, professore di Igiene dell’Università Cattolica di Roma - le mascherine non sono necessarie. È ormai dimostrato che la trasmissione del virus all’aperto è pressoché nulla». Il rischio è minimo, ma ad una sola condizione: «se cioè si riesce a mantenere la distanza tra una persona e l’altra, e quindi non ci sono situazioni di assembramento. Viceversa - mette in guardia Laurenti - se non si può garantire la distanza, anche all’aperto è opportuno indossarle». Più cauto Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano: «sono dell’idea di gestire le cose col buon senso. Ci stiamo avviando ad un allentamento di questa misura, tra poco si potranno togliere. Ma per il momento aspettiamo ancora un po’, vediamo come vanno le cose e poi tra una decina di giorni decidiamo». 

Perché negli altri Paesi le hanno già tolte o non le hanno mai previste?

«Le ragioni dipendono essenzialmente da scelte politiche - rimarca Laurenti - io prediligo un atteggiamento di prudenza, soprattutto in questa fase di circolazione delle varianti». In effetti, sottolinea Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano «noi dall’inizio abbiamo stabilito regole più restrittive rispetto agli altri, ma ci siamo sempre basati sui dati dell’epidemia. In questo momento, i risultati che stiamo osservando nel nostro Paese ci stanno dando ragione, le curve infatti stanno scendendo bene. Quindi, non credo sia ragionevole assumerci rischi superiori, proprio ora che siamo all’ultimo miglio, togliendo questa misura di protezione. Tra l’altro, le mascherine in realtà non impediscono le comuni attività».


E al chiuso quando è davvero indispensabile portarle?

Negli ambienti chiusi, serve ancora molta attenzione. «Ritengo che dobbiamo essere prudenti - sottolinea Signorelli - perché, nonostante siano state inoculati milioni di dosi, in realtà non si è ancora arrivati a vaccinare metà della popolazione». Restano scoperte ancora molte persone fragili. «Non vorrei mai che ci fosse una ripartenza di infezioni - rimarca - e che poi ci creino problemi di gestione soprattutto per le fasce più a rischio di ammalarsi, ossia dai 60 ai 70 anni». È ancora presto per abbassare la guardia. «Al chiuso vanno indossate se si è a contatto con altre persone - precisa Laurenti - e a maggior ragione se non si riesce a mantenere la distanza. Se però in un ambiente chiuso, per esempio in una stanza di un ufficio, c’è ventilazione e si riesce a mantenere le distanze, e se a maggior ragione le persone presenti sono vaccinate, l’obbligo di indossarle potrebbe non essere così perentorio».

In aeroporto quando c'è grande distanza si potrebbero togliere?

Anche in aeroporto l’uso della mascherina «dipende sempre dalla reale distanza tra le persone e dalla ventilazione - ribadisce Laurenti - Se all’interno di qualsiasi edificio chiuso c’è infatti un numero sufficiente di ricambio d’aria, siamo in una condizione di maggiore sicurezza». Ma per stare più tranquilli è bene tenerla comunque. «Anche gli aeroporti sono ambienti chiusi - mette in guardia Signorelli - e gli assembramenti ci sono lo stesso, per esempio all’imbarco. In queste situazioni, è bene mantenere l’obbligo delle mascherine. In caso contrario, si rischia di non riuscire più a garantire e a controllare la sicurezza collettiva». 

E ha senso metterla doppia?

«È assolutamente inutile e immotivato indossarne due - precisa Laurenti - La mascherina chirurgica, se indossata per il tempo necessario, è sufficiente in un unico strato». Se però si vuole stare più tranquilli, è bene indossare le mascherine con filtro ffp2. «Mettere quella chirurgica sopra le mascherine ffp2 - ribadisce Signorelli - è di fatto un’esagerazione. Inutile anche indossare una mascherina di stoffa sopra quella chirurgica. È una scelta comprensibile solo come abbellimento estetico».


 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero