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Le polemiche per gli emendamenti cassati - con annessi miliardi per le opere pubbliche e i nuovi poteri - non sono ancora sopite. Ma oggi o domani Roma Capitale incasserà un ordine del giorno alla manovra trasversale - cioè lo voteranno tutti i partiti di maggioranza e opposizione - per «impegnare» il governo a garantire più competenze e più fondi al Campidoglio. Nell’ottica di quel trasferimento di poteri iniziato con la legge 42 del 2009 e mai davvero andato avanti. Il testo, presentato da Fratelli d’Italia (primi firmatari Giorgia Meloni e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli), sarà approvato anche dalle forze di maggioranza (M5S, Partito democratico, Italia Viva e Liberi e uguali) e da quelle di opposizione (Forza Italia e Lega).
Manovra, Giorgia Meloni: «Il governo umilia Roma. Fondi e poteri, decida l’aula»
RIMPIANTI
E proprio Rampelli, sforzandosi, parla di «bicchiere mezzo pieno. Quanto meno possiamo immaginare di avere finalmente un manifesto per Roma, del quale risponderanno tutti i partiti del Parlamento.
Tutte proposte che secondo il governo erano da bocciare perché riguardavano tematiche di natura costituzionale oppure perché contraddistinte da impegni finanziari troppo onerosi. Soldi che, comunque, presto bisognerà trovare. Da qui l’attivismo di Fratelli d’Italia che, dopo la bocciatura, ha spinto per trasformare i suoi emendamenti in un ordine del giorno, poi appoggiato con qualche modifica dai partiti di maggioranza. Il testo - firmato anche da Patrizia Prestipino (Pd), Roberto Giachetti e Luciano Nobili (Iv) e Stefano Fassina (LeU) - parte dal chiedere «uno status amministrativo speciale», con «il completamento del trasferimento dei poteri», per rispondere alle esigenze di una città che è sede del governo e ospita anche le rappresentanze diplomatiche (comprese quelle del Vaticano) e istituzioni internazionali come la Fao.
LE RICHIESTE
Tra le altre richieste all’esecutivo, «nuove infrastrutture materiali e immateriali» per venire incontro alle esigenze dell’economia locale, turismo in testa; avviare almeno nel 2021 celebrazioni degne di questo nome per il 150mo anniversario di Roma Capitale; spalmare meglio gli introiti dei biglietti per musei e monumenti storici (dei 50 milioni di euro all’anno incassati dal Colosseo, per esempio, il Campidoglio non vede un quattrino); un piano strategico per il Giubileo del 2025, fino a potenziare l’ordine pubblico, efficientare dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio e rilanciare i piccoli comuni della Città Metropolitana.
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