Riforma salva-stati, Francia e Germania chiudono a nuove modifiche

Riforma salva-stati, Francia e Germania chiudono a nuove modifiche
La Francia ritiene che l'attuale testo di riforma relativo al meccanismo europeo di stabilità sia «soddisfacente»: è quanto affermano fonti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Francia ritiene che l'attuale testo di riforma relativo al meccanismo europeo di stabilità sia «soddisfacente»: è quanto affermano fonti diplomatiche francesi interpellate dall'ANSA a Parigi. Secondo le fonti, il testo «rafforza il meccanismo europeo di stabilità, migliora l'efficacia dei suoi strumenti di precauzione» e «rafforza il quadro di sostenibilità del debito nella zona euro, rendendo minimi i potenziali effetti sulla stabilità finanziaria».

«C'è sempre e c'è sempre stato spazio» per la trattativa per i singoli Paesi, «ma ci sono anche regole che vanno rispettate» nell'interesse di tutti i Paesi membri. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino sul dibattito in Italia sul Mes, sulla possibilità di modifiche alla riforma del fondo e di un rinvio della decisione. Seibert ha sottolineato che «la posizione tedesca non è cambiata» e che la trattativa si farà in Europa.
«C'e sempre e c'è sempre stato un certo spazio per i singoli paesi, ma ci sono anche regole importanti per tutti i membri dell'eurozona, il cui mantenimento dovrebbe essere interesse di tutti i Paesi membri», ha continuato Seibert. «Inoltre ancora una volta è la Commissione europea la padrona della situazione, non i singoli Stati membri», ha aggiunto. «Non c'è ad ogni modo una nuova posizione tedesca di cui io possa riferire qui», ha concluso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero