VARESE Ci è voluto un intervento del capo politico Luigi Di Maio per 'stopparè il caso Malnate. Nella cittadina in provincia di Varese, chiamata al ballottaggio...
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«Rispettosamente mi sono attenuto alle richieste», spiega il padre della candidata sindaca di Malnate. Ma la aspirante prima cittadina non ci sta e attacca i vertici romani del Movimento: «Stavamo facendo un contratto di governo... Perché a Roma possono farlo e a Malnate no? A Roma non conoscono il territorio e i militanti: qui tutto è stato fatto in assoluta legalità», rimarca la Gulino. A chi obietta che l'accordo è stato firmato da suo padre, attivista del M5S, la candidata del Carroccio risponde: «Mio padre è nel Movimento dal 2012, è stato strumentalizzato il fatto che portiamo lo stesso cognome. E comunque l'apparentamento era stato siglato da un altro delegato M5S. In quel documento c'era un errore, lui non poteva ricompilarlo perché era a Bergamo e così lo ha fatto mio padre. Poi è partita la macchina del fango...». Secondo la candidata sostenuta dalla Lega «l'apparentamento è stato ritirato dal M5S quando ciò non poteva più essere fatto. Io non riesco a capire... credo che sulla scheda non comparirà il simbolo del Movimento insieme alla coalizione di centrodestra, ma in teoria dovrebbe...». Domenica scorsa il sottosegretario Giancarlo Giorgetti è stato ospite alla festa di Malnate «e venerdì spero arrivi Matteo Salvini. Certo, saremmo stati contenti di avere anche Luigi Di Maio...», chiosa la Gulino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero