Elezioni comunali
Padre (M5S) e figlia (Lega)
apparentano le liste
ma Di Maio li blocca

Elezioni comunali Padre (M5S) e figlia (Lega) apparentano le liste ma Di Maio li blocca
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Martedì 4 Giugno 2019, 19:01
VARESE Ci è voluto un intervento del capo politico Luigi Di Maio per 'stopparè il caso Malnate. Nella cittadina in provincia di Varese, chiamata al ballottaggio domenica 9 giugno, il Movimento 5 Stelle - all'insaputa e contro la volontà dei vertici nazionali - aveva siglato un accordo con la candidata del centrodestra Daniela Gulino per sostenere la sua corsa alla poltrona di sindaco. A sottoscrivere l'apparentamento era stato suo padre Giovanni, delegato di lista per il M5S, che è poi tornato sui suoi passi dopo una diffida legale firmata da Di Maio in persona. Ora però sua figlia punta il dito contro lo stato maggiore del Movimento: «Parlano di democrazia dal basso ma questo è totalitarismo - tuona la Gulino interpellata dall'Adnkronos -. Non è democrazia se da Roma decidono delle sorti di un paesino come Malnate». A gestire la patata bollente, che ha rischiato di diventare un caso nazionale, è stato il deputato grillino Niccolò Invidia. Dopo una serie di interlocuzioni con l'ufficio tecnico del Comune di Malnate e con il Ministero dell'Interno, il M5S ha optato per la diffida legale, nella quale, ipotizzando possibili danni di immagine nel caso in cui il simbolo 5 Stelle fosse comparso sulla scheda insieme a quelli della coalizione di centrodestra, hanno invitato Gulino senior a ritirare l'apparentamento.

«Rispettosamente mi sono attenuto alle richieste», spiega il padre della candidata sindaca di Malnate. Ma la aspirante prima cittadina non ci sta e attacca i vertici romani del Movimento: «Stavamo facendo un contratto di governo... Perché a Roma possono farlo e a Malnate no? A Roma non conoscono il territorio e i militanti: qui tutto è stato fatto in assoluta legalità», rimarca la Gulino. A chi obietta che l'accordo è stato firmato da suo padre, attivista del M5S, la candidata del Carroccio risponde: «Mio padre è nel Movimento dal 2012, è stato strumentalizzato il fatto che portiamo lo stesso cognome. E comunque l'apparentamento era stato siglato da un altro delegato M5S. In quel documento c'era un errore, lui non poteva ricompilarlo perché era a Bergamo e così lo ha fatto mio padre. Poi è partita la macchina del fango...». Secondo la candidata sostenuta dalla Lega «l'apparentamento è stato ritirato dal M5S quando ciò non poteva più essere fatto. Io non riesco a capire... credo che sulla scheda non comparirà il simbolo del Movimento insieme alla coalizione di centrodestra, ma in teoria dovrebbe...». Domenica scorsa il sottosegretario Giancarlo Giorgetti è stato ospite alla festa di Malnate «e venerdì spero arrivi Matteo Salvini. Certo, saremmo stati contenti di avere anche Luigi Di Maio...», chiosa la Gulino.
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