L'Italia è in guerra con lo stato di emergenza? E le elezioni possono essere rinviate? Cosa bisogna sapere

L'Italia è in guerra con lo stato di emergenza? E le elezioni possono essere rinviate? Cosa bisogna sapere
L’articolo 60 della Costituzione è chiaro: «La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non...

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L’articolo 60 della Costituzione è chiaro: «La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra». Ma ci sono due domande che assillano parte dell’opinione pubblica: visto che è esplosa la guerra in Ucraina con l’invasione delle truppe russe e dato che l’Italia invia armi a Kiev, ci possiamo ritenere in guerra? E, nel caso, è possibile che le elezioni della prossima primavera possano essere rinviate?

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Le due risposte

La risposta alle due domande sono altrettanti no. Il fatto che l’Italia, al pari di gran parte degli Stati europei, invii armamenti all’Ucraina non ci rende un Paese belligerante. Tanto più che nessuna unità militare italiana, siano aerei, navi o truppe, è o sarà coinvolta direttamente nel conflitto ucraino. In questo il mandato ricevuto dal governo con il voto del Parlamento avvenuto ieri è chiaro: l’Italia si limita a fornire assistenza militare a Kiev, a donare 110 milioni e ad accoglierne i profughi, ma il governo non è autorizzato a fare di più.

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Fuori dal conflitto

Dunque, l’Italia non è e non sarà in guerra a meno di improbabili sviluppi della crisi ucraina. Di conseguenza le elezioni della prossima primavera non verranno rinviate. Tanto più che per un rinvio non basta la dichiarazione dello Stato di emergenza: come è successo durante l’emergenza-Covid di volta in volta le elezioni amministrative sono state fatte slittare con un provvedimento normativo. Per far scattare il rinvio delle elezioni occorrerebbe che il nostro Paese fosse pienamente coinvolto nella guerra scatenata da Vladimir Putin contro l’ex repubblica sovietica che anela a diventare europea e a entrare nella Nato. Cosa che al momento è del tutto da escludere.

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Il Messaggero