Restrizioni anti-Iran, nuove armi a Kiev e il rapporto di Enrico Letta: cosa ha deciso l'ultimo Consiglio europeo della legislatura

L'appello alla «massima moderazione» per tutte le parti in causa in Medio Oriente

Restrizioni anti-Iran, nuove armi a Kiev e il rapporto di Enrico Letta: cosa ha deciso l'ultimo Consiglio europeo della legislatura
Sostegno «incrollabile» all'Ucraina con tanto di primi impegni sulla «difesa anti-aerea», l'appello alla «massima...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sostegno «incrollabile» all'Ucraina con tanto di primi impegni sulla «difesa anti-aerea», l'appello alla «massima moderazione» per tutte le parti in causa in Medio Oriente e la ripartenza del processo di avvicinamento della Turchia all’Unione europea, anche se solo in modo «graduale, proporzionale e reversibile». Mentre continuano ad ampliarsi i fronti di guerra, a Bruxelles va in scena l'ultimo Consiglio Europeo della legislatura.

Ucraina-Russia, Zelensky chiede la stessa difesa aerea di Israele. Borrell: «Tiriamo i Patriot fuori dai depositi e diamoli a Kiev»

Tra ieri notte e questa mattina i leader dei Ventisette hanno provato quindi a mostrare i muscoli, lanciando segnali di compattezza a tutto campo e tentando di innestare la marcia giusta per il dopo voto di giugno, anche per quanto riguarda prospettive di medio e lungo periodo, come il futuro del Mercato unico.

I lavori del Consiglio Europeo

E così la lunga cena di lavoro tenuta ieri sera a base di capesante e sogliole, lascia sul tavolo delle conclusioni che non solo "accontentano" il consueto ospite d'onore Volodymyr Zelensky riconoscendo «la necessità di un’urgente fornitura della difesa anti-aerea» (senza indicare però né tempistiche né modalità), ma rilanciano l'impegno per una de-escalation tra gli attori regionali in campo in medio oriente. Sul punto il testo firmato dai leader è il solito gioco di incastri diplomatici che nel confermare il sostegno a Israele pur condannandone le intemperanze, culmina nella volontà dell'Unione europea di seguire la scia degli Stati uniti e del G7 a guida italiana adottando «ulteriori misure restrittive nei confronti dell'Iran, in particolare in relazione agli aeromobili senza equipaggio (UAV) e ai missili». Non solo.

Medio Oriente

Per evitare che l'instabilità regionale si trasformi in un'impennata di arrivi di migranti irregolari, i Ventisette confermano anche il proprio impegno a sostegno del Libano per la gestione di rifugiati, sfollati interni e comunità di accoglienza (nonché «nella lotta al traffico e alla tratta di esseri umani», come chiesto da Giorgia Meloni). Più o meno sulla stessa linea è da intendersi anche il capitolo delle conclusioni dedicato alla Turchia, anche questo particolarmente caro a Meloni e alla Germania. Nonostante le resistenze di Cipro - l’isola è divisa in due: tra la Repubblica di Cipro, membro dell’Ue dal 2004, e Cipro nord, stato de facto indipendente ma riconosciuto solo da Ankara - i leader a notte fonda hanno alla fine stabilito che è «nell'interesse strategico dell'Unione europea poter contare su un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia». E cioè sul rilancio «in modo graduale, proporzionale e reversibile» della strada per una possibile integrazione futura del Paese guidato Recep Tayyip Erdogan.

Rapporto Letta

Questa mattina invece, al centro del dibattito c'è il rapporto redatto dall’ex-premier italiano Letta dopo sette mesi di lavoro e centinaia di incontri in tutti i Paesi dell'Ue sul futuro del Mercato unico. «Non c'è tempo da perdere, il gap tra Ue e Usa sta diventando sempre più ampio. Si apre la possibilità di rafforzare il mercato unico per eliminare la frammentazione a partire dai tre» punti rimasti indietro: «l'energia, le telecomunicazioni e i mercati finanziari».

«La proposta principale è quella di integrarli» è il senso del report secondo l'ex segretario dem. «L'altra parte della relazione - ha spiegato arrivando all'Europa building - riguarda la dimensione sociale del mercato unico, come aiutare i lavoratori, come aiutare i cittadini e come promuovere l'innovazione» ricordando «la proposta sulla quinta libertà, che è il modo per aggiungere alle normali libertà tradizionali tutte le libertà della circolazione delle merci servizi capitali e persone una quinta libertà su innovazione, ricerca, conoscenza, competenze, dati e intelligenza artificiale».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero