ROMA «La posizione è molto chiara: l'intenzione del Governo, mia e del Mise è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale». Lo ha detto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tranne la Rai, dove il M5S esercita una potente egemonia e alla quale sono state date con la legge di Bilancio dello scorso anno altre risorse, per il resto tutto può chiudere per Crimi e il vicepremier Di Maio da cui dipende la convenzione. Anzi, si cerca in tutti i modi di far sì che chiudano.
Nelle vesti di novello Alessandro Pavolini, Crimi ha di recente organizzato una sorta di “littoriali” definiti pomposamente “stati generali dell’editoria” il cui unico scopo è fingere di interessarsi al settore dell’informazione mentre lascia che chiudano prestigiose testate, radio e tv.
Sul mercato per il M5S deve stare Radio Radicale, che fa servizio pubblico e non ha pubblicità, e non la Rai o Alitalia. La rete, o meglio i fake della rete, piacciono invece molto al sottosegretario Crimi.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero