Tranne la Rai, dove il M5S esercita una potente egemonia e alla quale sono state date con la legge di Bilancio dello scorso anno altre risorse, per il resto tutto può chiudere per Crimi e il vicepremier Di Maio da cui dipende la convenzione. Anzi, si cerca in tutti i modi di far sì che chiudano.
Nelle vesti di novello Alessandro Pavolini, Crimi ha di recente organizzato una sorta di “littoriali” definiti pomposamente “stati generali dell’editoria” il cui unico scopo è fingere di interessarsi al settore dell’informazione mentre lascia che chiudano prestigiose testate, radio e tv.
Sul mercato per il M5S deve stare Radio Radicale, che fa servizio pubblico e non ha pubblicità, e non la Rai o Alitalia. La rete, o meglio i fake della rete, piacciono invece molto al sottosegretario Crimi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA