Beppe Grillo e Luigi Di Maio si incontrano per un faccia a faccia di un'ora e mezza al cui termine annunciano in una nota congiunta «un nuovo contratto di...
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Il contratto, nelle parole di Grillo e Di Maio, servirà per finalizzare «progetti ambiziosi e di alto livello», con lo scopo di «intervenire su tematiche fondamentali del nostro Paese e non solo come il clima, salario minimo, il reddito universale, l’intelligenza artificiale, l’energia, le infrastrutture». Secondo il capo politico M5S e il garante, «il mondo è già cambiato», questo «è un momento di grande entusiasmo» e il futuro bisogna progettarlo insieme. «Quando parlo di progetti insieme con la sinistra parlo di progetti alti, bellissimi. Sui trasporti, su come costruire le cose, su cosa è la città... È un momento magico».
Grillo esprime piena fiducia in Di Maio: «È un momento magico.
Ottimista la reazione del segretario Pd Zingaretti: «Bene l'impegno dei 5 Stelle per il rilancio del Governo. Un passo in avanti» per «andare oltre una mera maggioranza di parlamentari. Pronti al confronto. Bisogna chiudere al meglio la manovra e abbiamo proposto a Conte di lavorare su una nuova agenda per il 2020. Per riaccendere l'economia, creare lavoro, rafforzare la rivoluzione verde, rilanciare gli investimenti, cambiare e semplificare lo stato, investire su scuola, università, sapere. Prima le persone. Dobbiamo costruire un'Italia più giusta, verde e competitiva», scrive il segretario Pd su Facebook.
Il caos M5S si è quindi ricomposto? Difficile crederci. Per Di Maio, in partenza per tornare in Sicilia, non c'è emergenza. In realtà i tormenti del Movimento sono destinati a durare, gli oppositori di Di Maio sono pronti a dare battaglia. M5S è stato terremotato dal voto su Rousseau con il quale i militanti hanno deciso che il Movimento dovrà correre con proprie liste alle regionali di gennaio in Emilia e Calabria e il capo politico è sempre più in difficoltà. Da Roberto Fico a Roberta Lombardi sono tanti i big che mettono in discussione il ruolo di Di Maio. Il momento è difficilissimo, le grane interne a M5S rischiano di mettere in difficoltà Giuseppe Conte.
Il Messaggero