Discoteche, quando riaprono? Mascherine e green pass, così si tornerà a ballare: ma serve un nuovo parere del Cts

Questa volta la volontà di riaprire anche le discoteche - o quanto meno di provarci - è stata messa nero su bianco all'interno di un decreto:...

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Questa volta la volontà di riaprire anche le discoteche - o quanto meno di provarci - è stata messa nero su bianco all'interno di un decreto: «Entro il 30 settembre 2021 - si legge nel testo firmato nella serata di ieri dal presidente Sergio Mattarella - il Comitato tecnico scientifico in vista dell’adozione di successivi provvedimenti normativi e tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 e dell’evoluzione della campagna vaccinale, esprime parere sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative». In altri termini i tecnici del Cts saranno chiamati a valutare se cinema, teatri e stadi possono derogare alla regola della capienza massima al 50%, e le discoteche - uniche attività rimaste chiuse fin dalla fine dello scorso autunno - finalmente riaprire.

 

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Discoteche, capienza e mascherine

A parlarne ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa spiegando che se per le attività culturali si ipotizza «una tappa intermedia al 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all'obiettivo del 100%», per i locali notturni si valuterà la ripartenza ma senza derogare alla mascherina: «L'indicazione arriverà dal Comitato tecnico scientifico, il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia un tema da rimandare». Per cui, se gli esperti del Comitato dovessero decidere di avallare il rompete le righe rispetto alle restrizioni sulla movida, i locali della Penisola riaprirebbero non solo con la prevedibile capienza limitata (e non è escluso che non resti al 50% per loro) ma anche con l'obbligo per utenti e lavoratori di indossare i dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, di mostrare all'ingresso il proprio Qr code che attesta l'avvenuta vaccinazione anti-Covid, la guarigione dalla malattia o l'aver sostenuto con esito negativo un tampone. 

 

 

 

Il Cts

D'altro canto già a luglio il Cts aveva espresso il suo parere favorevole alla riapertura dei locali da ballo. In quel caso però, nonostante le feste si tenessero in gran parte all'aperto a differenza di quanto accadrebbe ora, il governo decise di non avallare la scelta in nome del principio di precauzione. Ora però, con la campagna vaccinale che ha decisamente aumentato il suo impatto e con oltre 70 milioni di Green pass scaricati le cose potrebbero andare diversamente e i locali notturni riaprire nel mese di ottobre. 

 

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Il Messaggero