«C'è una delusione terribile e contagiosa. Avevamo chiesto a Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti....
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Furlan conferma la volontà di una manifestazione nazionale a fine mese. «Noi abbiamo il dovere di ascoltare il grido di sofferenza del nostro mondo. Lavoratori e pensionati ci hanno chiesto di chiarire al governo la nostra posizione. Per noi il tema della crescita e dunque quello del lavoro sono la sola gigantesca priorità. Conte non l'ha capito», dichiara. «Siamo pronti a un confronto serio, ma il silenzio assordante del governo non ci fa pensare nulla di buono. Conte è ancora in tempo per rivedere le priorità. Lo faccia, lo deve al Paese». «Questo era il momento di scelte nette per uscire definitivamente dalla crisi. E invece vedo troppi errori. E perché diminuire gli investimenti sui territori? È tutto fermo», sottolinea Furlan. «Crescita, fisco, lavoro, Mezzogiorno: non possiamo più accettare silenzi. Serve lucidità. Serve capire che, così, la crescita rallenterà ancora con conseguenze drammatiche sui posti di lavoro. Il governo pare navighi a vista. Non ha una visione lunga del Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero