Sindacati all’attacco, Furlan (Cisl): il governo naviga a vista, pronti alla mobilitazione

Sindacati all’attacco, Furlan (Cisl): il governo naviga a vista, pronti alla mobilitazione
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Domenica 6 Gennaio 2019, 18:35
«C'è una delusione terribile e contagiosa. Avevamo chiesto a Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti. Avevamo anche avuto l'impressione che fosse pronto a passi precisi. Poi, invece, è andato nella direzione opposta». Così la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, in un'intervista ad Avvenire in cui ribadisce l'intenzione di una mobilitazione sindacale. «Questo Paese è stato scosso da una crisi economica devastante. Ha vissuto anni drammatici. Poi, dopo mesi e mesi di segni meno su crescita, investimenti, occupazione, si erano cominciati a vedere timidissimi segnali. Ecco cosa diciamo oggi a Conte: noi non siamo disponibili a tornare indietro», sottolinea Furlan. «Il Paese non può tornare indietro sulla crescita. E invece questo sta succedendo: siamo passati dalla crescita all'1,5% all'1. Ma senza investimenti e con le grandi opere paralizzate quella percentuale andrà ancora rivista al ribasso». 

Furlan conferma la volontà di una manifestazione nazionale a fine mese. «Noi abbiamo il dovere di ascoltare il grido di sofferenza del nostro mondo. Lavoratori e pensionati ci hanno chiesto di chiarire al governo la nostra posizione. Per noi il tema della crescita e dunque quello del lavoro sono la sola gigantesca priorità. Conte non l'ha capito», dichiara. «Siamo pronti a un confronto serio, ma il silenzio assordante del governo non ci fa pensare nulla di buono. Conte è ancora in tempo per rivedere le priorità. Lo faccia, lo deve al Paese». «Questo era il momento di scelte nette per uscire definitivamente dalla crisi. E invece vedo troppi errori. E perché diminuire gli investimenti sui territori? È tutto fermo», sottolinea Furlan. «Crescita, fisco, lavoro, Mezzogiorno: non possiamo più accettare silenzi. Serve lucidità. Serve capire che, così, la crescita rallenterà ancora con conseguenze drammatiche sui posti di lavoro. Il governo pare navighi a vista. Non ha una visione lunga del Paese».
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