Oggi pomeriggio, 16 gennaio, viene presentato al Senato un libro su Giulio Andreotti, che nacque un secolo fa, il 14 gennaio 1919. S'intitola "I miei santi in Paradiso....
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Nel libro c'è anche l'inizio del suo rapporto con Assisi, dove addirittura trascorse il viaggio di nozze. Sui movimenti ambientalisti e pacifisti della marcia Perugia-Assisi, Andreotti disse una volta che andavano bene, e avvicinavano molta gente e allo spirito francescano, quelle manifestazioni un po' troppo piene di bandiere rosse. Questo suo giudizio positivo non gli impedì comunque - così ricorda padre Enzo Fortunato, attuale direttore della sala stampa del Sacro Convento - di fare una specie di rimprovero bonario nei confronti dei francescani, a proposito del loro rapporto con questi movimenti di sinistra. Il Custode della basilica di San Francesco di allora, sorridente, fu pronto a ribattere: "Ma, Presidente, bisogna pure parlare con Fratello lupo!". E lui, con la sua famosa ironia: "Beh, se allora me li chiamate lupi, sono d'accordo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero