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«Se ne riparla a settembre». Il Senato ha già appeso il cartello «chiuso per ferie» e la Camera si appresta a farlo. Se negli ultimi giorni prima del liberi tutti il Parlamento ha approvato il "decreto Infrazioni", la delega fiscale, ma anche la legge sull'oblio oncologico, sono tanti i dossier che rimangono aperti sul tavolo del premier Giorgia Meloni: dal salario minimo, all'autonomia, dal Pnrr alla riforma della giustizia.
Salario minimo
Proprio sul tema della retribuzione garantita, sembra calato per il momento il sipario dopo che il 3 agosto la Camera ha votato la sospensiva per due mesi. Una mossa, quella della maggioranza, fatta per calmare le acque dopo che era filtrata un'apertura al dialogo del premier, subito incalzata dalle opposizioni, che sul tema hanno presentato una proposta unitaria (Italia viva esclusa). Qualcuno però teme che i tempi si allungheranno rispetto al 29 settembre, cioè la data formalmente prevista per tornare a dicutere del tema. Secondo il capogruppo Pd in commissione Lavoro, Arturo Scotto, «in realtà è un rinvio a gennaio», in quanto con l'apertura dopo l'estate della sessione di bilancio non sarà«possibile votare leggi di spesa». C'è chi invece, come Carlo Calenda, si mostra più ottimista: «Dai contatti che ho avuto ritengo che ci riceverà prima della pausa estiva per confrontarci sul salario minimo», ha detto il leader di Azione.
La riforma dell'autonomia e il ddl Calderoli
Il 3 agosto, ultimo giorno dei lavori al Senato, la commissione Affari costituzionali ha scelto di non votare gli emendamenti alla proposta sull'autonomia presentata dal ministro Calderoli, così da rendere ancora possibile le audizioni del comitato sui Lep (ossia gli standard minimi indispensabili sui diritti «civili e sociali»).
Riforma della giustizia
Con il via libera del capo dello Stato Sergio Mattarella, la riforma targata Nordio arriverà in Senato a settembre: essa prevede l'abrogazione dell'abuso d'ufficio, una stretta sul reato di traffico di influenze illecite e sulla pubblicazione delle intercettazioni, ma anche un filtro alla possibilità per i pm di appellare le sentenze di assoluzione. La battaglia in Aula si annuncia serrata, con il centrodestra intenzionato a difendere la riforma, anche se alcuni "ritocchi" specie su abuso di ufficio e traffico di influenze illecite sembrano cosa fatta.
Pnrr e legge di bilancio
Rimane poi aperta la discussione con Bruxelles sulla quarta rata del Pnrr, dopo il via libera della Commissione (a seguito di una "trattativa" di sette mesi), al pagamento della terza rata da 18,5 miliardi, con il nodo degli alloggi universitari che ha rallentato l'accesso ai fondi. L'organismo presieduto da Ursula von der Leyen ha già dato parere favorevole alle modifiche di dieci obiettivi della quarta rata da 16,5 miliardi. Soldi che dovrebbero arrivare a fine anno. Inoltre, a settembre entra del vivo la discussione sulla legge di bilancio, con la Nadef (la nota di aggiornamento del Def) da approvare entro fine settembre.
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