Resta ferma la soglia di sbarramento del 4% prevista per l'elezione dei membri italiani del Parlamento europeo. Lo ha deciso la La Corte Costituzionale che nella camera di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Valuterò se porre la questione direttamente alla Corte di Giustizia europea di Lussemburgo», il commento dell'avvocato Felice Besostri, intervenuto nella questione di legittimità costituzionale delle soglie nazionali di accesso del 4% per le elezioni europee. «La questione - aggiunge - è di principio perché la soglia è incompatibile col Trattato di Lisbona che prevede l'uguaglianza e la libera espressione del voto di tutti i cittadini europei per non parlare del fatto che la Carta dei diritti fondamentali fonda l'Unione Europea sui valori indivisibili dell'uguaglianza».
«Se ci fosse una norma uguale in tutti gli Stati che stabilisse la stessa soglia - aggiunge - non ci sarebbe nulla da dire, ma una soglia nazionale, facoltativa e variabile contrasta con i principi politici e giuridici dell'Unione Europea». Passando poi a elencare le cifre dei cittadini votanti alle elezioni europee dal 1979, Besostri sottolinea che «la questione è poi politica e sostanziale, visto che gli effetti antidemocratici dell'introduzione delle soglie nelle elezioni sono facilmente misurabili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero