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Meno 24 ore all’ora X. L’ora in cui “mister X”, Elon Musk, calcherà il palco di Atreju, la convention di Fratelli d’Italia a Castel Sant’Angelo. A intervistarlo ci sarà il giornalista Nicola Porro, ma non è escluso (anzi pare molto probabile) che il fondatore di Tesla e patron, appunto, del social X (l’ex Twitter) possa avere un colloquio a tu per tu con Giorgia Meloni nelle ore precedenti o successive in zona Palazzo Chigi.
L’ultima volta Musk e Meloni si erano visti a giugno, proprio nella sede del governo, insieme ad Antonio Tajani. Sul tavolo intelligenza artificiale, ma anche politica industriale e natalità. E del resto gli argomenti di cui trattare, in caso di un nuovo incontro, anche stavolta non mancherebbero.
Il fronte IA
L’Europa ha appena varato un provvedimento per regolare l’intelligenza artificiale e i suoi eventuali abusi, l’Italia potrebbe presto fare altrettanto. E per Musk, che ha appena lanciato una nuova società che si occuperà proprio di IA, una chiacchierata con la premier sarebbe l’occasione per suggerire il proprio punto di vista sull’argomento, e per provare a evitare paletti troppo stretti dell’Unione sui software che sta sviluppando. Anche per Meloni, in ogni caso, affrontare l’argomento potrebbe suggerire un punto di vista inedito fornito direttamente da uno dei massimi esperti in materia. Per non parlare della transizione verso l’auto elettrica, su cui l’Italia resta indietro e su cui Musk, da fondatore di Tesla, ha certamente un interesse nel fornire idee e strategie su come incentivare il passaggio senza farlo ricadere interamente sulle tasche dei cittadini.
Il nodo X
C’è poi un altro tema che, a detta di qualcuno, potrebbe entrare nella conversazione: il ruolo che X, l’ex Twitter che Musk ha acquistato per 44 miliardi di dollari, potrebbe giocare nella campagna elettorale delle Europee. C’è chi, da sinistra, sostiene infatti che il social potrebbe trasformarsi in un megafono delle destre, dal momento che su molti temi il suo proprietario viene accostato alle idee di Donald Trump e dei partiti ultraconservatori. Ciò che si paventa, insomma, è una campagna elettorale che sul social del patron di Tesla giri in favore dei sovranisti (la cui narrazione sarebbe favorita dagli algoritmi di X).
Difficile però che se anche questa lettura fosse confermata dai fatti il possibile vantaggio dei conservatori sulla piattaforma possa avere un impatto rilevante sulla campagna elettorale, almeno in Italia, considerato il numero non proprio mastodontico degli utenti che nel nostro Paese (a differenza dei social di Mark Zuckerberg o di TikTok) si informano tramite il social di Musk.
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