ROMA L'avviso ai naviganti lo ha dato subito Luciano Nobili, deputato di Italia Viva e braccio destro di Matteo Renzi nella Capitale: «Siamo già al lavoro per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Solo che al momento il Pd e Iv sembrano marciare in ordine sparso. Il Nazareno ha in mente due nomi per il quadrante del centro storico: Roberto Gualtieri e Gianni Cuperlo. Le possibilità che alla fine il ministro dell'Economia, che si è dimesso da europarlamentare, accetti la sfida non sono altissime: una sconfitta sarebbe deleteria per gli equilibri del governo. Sicché è più facile che alla fine Nicola Zingaretti punti su Cuperlo, presidente della fondazione dem, ex parlamentare con solide basi a sinistra, già dalemiano nonché ultimo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci). Una candidatura che Renzi non potrà appoggiare - Cuperlo lo sfidò anche alle primarie - ecco perché stanno scattando una serie di «carotaggi» esterni. Chi segue il dossier per Italia Viva «parla suggestioni fondate»: Francesco Tagliente, ex questore di Roma. Ma anche due star della musica e del cinema: Paola Turci e Claudia Gerini. Le proposte non sono state ancora avanzate, ma in mancanza di un accordo con il Pd scatterebbe l'opzione civica dei renziani.
LE MOSSE
E il centrodestra? In queste ore stanno iniziando a parlare i referenti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. È stata chiesta la disponibilità a Daniele Capezzone. Ma il giornalista, ex deputato nonché già portavoce dell'ultima fase della prima Forza Italia, pare abbia detto «no, grazie». «Magari non ci sarà bisogno di queste suppletive perché a marzo sarà caduto il governo, chissà...», dice Claudio Durigon, uomo forte di Salvini a Roma.
Chi naviga in alto mare è il M5S. I grillini dovranno capire due cose: se sostenere un candidato che sia espressione della coalizione di governo (scenario complicatissimo, se non impossibile) e poi decidere chi dovrà indicare il nome. Se la sindaca Raggi, padrona di casa, o Luigi Di Maio, il capo politico. Comunque vada, sarà un test nazionale a un anno dal voto per il Campidoglio. Vietato sbagliare.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero