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Tra pochi giorni la Sardegna e dopo toccherà all'Abruzzo, la seconda regione italiana a votare in questo 2024 elettorale. La data ufficiale è stata fissata per domenica 10 marzo, per rinnovare il consiglio e la giunta regionale.
I candidati e le liste
A sfidarsi saranno Marco Marsilio, di Fdi, ex senatore e presidente della Regione uscente, ricandidato dal centrodestra, e Luciano D'Amico, ex rettore dell'università di Teramo, già presidente della società di traporto pubblico regionale Tua, e a capo di una coalizione di centrosinistra allargata al Movimento Cinque stelle, il famoso campo largo (a tratti larghissimo) che consegna la regione a una sorta di laboratorio nazionale.
Le modalità di voto
La scheda per votare è una sola. Ogni elettore può esprimere la propria preferenza in tre modi: può votare il solo candidato presidente, o votare la sola lista circoscrizionale. In questo modo, il voto andrà in automatico al candidato presidente collegato a quella lista. In questo caso è possibile anche esprimere due preferenze per due candidati consigliere, purché siano di genere diverso, indicandone il cognome o il nome e cognome, pena l’annullamento della seconda preferenza. La terza opzione è quella di votare il candidato presidente e una lista circoscrizionale. Non sarà però possibile effettuare il voto disgiunto, per cui l’elettore non può scegliere un candidato presidente e una lista circoscrizionale ad esso non collegata. La Regione è divisa in quattro circoscrizioni - ovvero le Province - ed è previsto il ballottaggio tra i candidati, ovvero risulterà vincitore chi riuscirà a prendere anche un solo voto in più degli altri. In base al numero dei voti ottenuti, al governatore eletto verranno attribuiti tra il 60% e il 65% del numero dei seggi.
Le previsioni
Gli ultimi sondaggi vedono in testa il candidato del centrodestra Marco Marsilio su Luciano D'Amico, ma con uno scarto di pochi punti, che potrebbe dunque ribaltare le sorti sul finale. Ma l'esito è tutt'altro che scontato, visto che l'Abruzzo (come anche la Sardegna) è tra le poche regioni rimaste facilmente contendibili tra coalizioni di destra e sinistra fin dagli anni 90'. A dimostrarlo proprio il fatto che nessuno dei due candidati può contare ora su una maggioranza schiacciante. Una partita elettorale per la quale manca meno di un mese, un test sia per la maggioranza che per l'opposizione importante, e ancora del tutto aperto.
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