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TRATTARE A OLTRANZA
Trattare a oltranza: ecco l'ordine che Elly Schlein ha consegnato ai due sherpa che da settimane portano avanti le danze per conto del Pd, Igor Taruffi e Davide Baruffi. «Uniti si vince», ripete la segretaria dem: «Si può anche perdere aggiunge ma meglio perdere con una coalizione unita che per colpa delle divisioni. Se corriamo divisi, la partita non la giochiamo neanche». L'altro problema, però, è che anche Chiorazzo che non smania dalla voglia di ritirarsi vuole dire la sua su chi eventualmente dovrebbe rimpiazzarlo. E se la matassa lucana non fosse già abbastanza intricata, per il campo largo si profila all'orizzonte una nuova grana. Questa: se non si troverà in fretta un'alternativa a Chiorazzo, Azione potrebbe gettare il cuore oltre l'ostacolo e sostenere Bardi.
Un rovesciamento di prospettiva, se si guardano le regionali in Basilicata dalla lente del voto abruzzese (dove Calenda si è speso per il candidato del campo largo D'Amico).
Eppure il lavorìo sarebbe già in corso. Da settimane, a sentire chi è vicino a Bardi. A tessere la tela dell'avvicinamento al centrodestra sono i fratelli Pittella, Gianni e Marcello. Quest'ultimo, in particolare, a causa principalmente del veto su Chiorazzo. Ecco perché, gongola chi fa il tifo per Bardi, il governatore uscente è «un uomo fortunato». Perché non è affatto escluso che Azione, complici anche le preferenze assicurate da Pittella, possa finire per fare l'ago della bilancia. Questione di aritmetica: alle Politiche, il centrodestra aveva toccato quota 36 per cento, il centrosinistra (sommando Pd e M5S) 35. Azione il 12. Ecco spiegato il perché al Nazareno è già scattato l'allarme. Con l'imperativo impartito ai responsabili di Organizzazione ed Enti locali: trovare un nome condiviso. Che possa riportare Calenda sui suoi passi, visto che la trattativa di Azione con Bardi dicono i bene informati «è in fase avanzata, ma non è chiusa».
IL FRULLATORE
Ieri nel frullatore dei nomi del campo largo è comparso quello di Nicola Valluzzi, sindaco della piccola Castelmezzano (franceschiniano). Su cui si sarebbe trovato il placet di dem, 5s e pure di Chiorazzo. «È unanimemente riconosciuto come uno dei migliori amministratori di questa terra», prova a sponsorizzarlo il fondatore della coop Auxilium. Altra ipotesi: Giampaolo D'Andrea, ex Dc, già sottosegretario nei governi Prodi e Monti. Mentre restano sullo sfondo le ipotesi del presidente della provincia di Matera Piero Marrese, del manager Lorenzo Bochicchio, del presidente dell'ordine dei medici Rocco Paternò. Roberto Speranza nel frattempo si chiama fuori a chiare lettere: «Non corro, posso dare una mano». E dal Pd, a sera, si trincerano nel silenzio: «Si continua a trattare». Con la speranza, nel frattempo, di non perdere pezzi. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero