Draghi, anche Berlusconi "tifa" per il suo governo oltre il 2023: cosa c'è dietro l'insistenza dei leader

I nodi più problematici sono la nuova maggioranza e anche il voto segreto

«Questo governo andrà avanti fino alle prossime elezioni, quando poi saranno gli italiani a decidere. Continueremo a sostenerlo con proposte responsabili e...

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«Questo governo andrà avanti fino alle prossime elezioni, quando poi saranno gli italiani a decidere. Continueremo a sostenerlo con proposte responsabili e costruttive», sostiene Silvio Berlusconi.

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Va oltre Carlo Calenda: «Penso che Mario Draghi debba rimanere a palazzo Chigi anche oltre le elezioni politiche del 2023 e che per questo vada costruita una coalizione formata da persone serie per sostenerlo che abbiano in comune saldi valori democratici e liberali».

L’insistenza con la quale tutti i leader chiedono a Mario Draghi di restare a Palazzo Chigi e di non traslocare al Quirinale svela la preoccupazione che hanno nel non riuscire a comporre una maggioranza sufficientemente coesa e all’altezza dei problemi del Paese qualora l’attuale premier dovesse decidere di succedere a Sergio Mattarella

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Una difficoltà che svela il problema che hanno i partiti a conservare le tradizionali alleanze in un Parlamento balcanizzato che comunque non intende andare a casa prima del previsto e che potrebbe dare la fiducia a chiunque venisse incaricato. Meglio, quindi, affrontare la partita del Quirinale senza rete anche perché con il voto segreto e i candidati di bandiera è possibile tirare la faccenda per le lunghe sperando, magari, di fare il colpaccio imponendo il proprio candidato.

Importante è che Draghi resti a Palazzo Chigi, in modo che nessuno dei partiti debba di nuovo spiegare, a meno di un anno dalle elezioni, perché è di nuovo in una maggioranza eterogenea, e comunque non rispondente agli attuali schieramenti, o perché ha magari deciso di tirarsi fuori.

 

 

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Il Messaggero