Governo, penna blu, foglio e sorrisi: le consultazioni di Draghi tra minimalismo e battute

Governo, penna blu, foglio e sorrisi: le consultazioni di Draghi tra minimalismo e battute
Draghi e altri miti. A prima tornata di consultazioni appena conclusa, i dettagli sugli incontri tenuti dal premier incaricato con i rappresentanti delle diverse forze politiche...

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Draghi e altri miti. A prima tornata di consultazioni appena conclusa, i dettagli sugli incontri tenuti dal premier incaricato con i rappresentanti delle diverse forze politiche parlamentari continuano ad alimentare la narrazione fantastica sul 73enne. Frammenti che segnano un elemento di discontinuità notevole con chi ha occupato quel posto fino ad una manciata di giorni fa.


«Si respirava un'aria di famiglia» dice infatti il senatore Gaetano Quagliariello, ricevuto giovedì in rappresentanza di Idea-Cambiamo! e ritrovatosi catapultato da «liberale classico» qual è, «in un quadro di Cézanne». Una scena minimalista pensata per tenere un profilo basso. «Lui e due funzionari della Camera nello splendore della sala della Regina, ci si perdeva un po'» aggiunge appellandosi alle caratteristiche dell'impressionismo, in cui i contorni delle figure semplicemente non ci sono. E contorni Draghi, non sembra averne. Non in questa fase, in cui ascolta tutti, annuisce, sorride e prende appunti. Tant'è che, aggiunge Quagliariello, «la sensazione era di avere davanti un'intera scuola» più che un uomo da solo con la sua penna blu.

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Si perché uno dei dettagli che più ha colpito molto gli interlocutori e la stampa in questi giorni frenetici è stata la semplicità della postazione dell'ex presidente della Banca centrale europea. Sul tavolo un foglio bianco e una penna, blu per giunta, alla vecchia maniera. E soprattutto, nessuno a seguito. Niente ufficio stampa, social media manager o consiglieri per la comunicazione. «C'era un'aria più da destra storica che da predellini o tavolini improvvisati» chiude il senatore di centrodestra, con riferimenti tutt'altro che casuali alle dichiarazioni di Giuseppe Conte davanti a Palazzo Chigi giovedì.


«VI ASCOLTO»
«Quello che ha impressionato - spiega invece il senatore Albert Laniece, del Gruppo Per le autonomie (SVP - PATT, UV) ricevuto venerdì mattina - oltre all'essere andato dritto al punto su urgenze, ripresa economia ed Europa, è stata l'accoglienza: il ditemi, vi ascolto che ha fatto da premessa al colloquio». Una formula ricorrente a quanto si apprende dai partecipanti, che ha contribuito a creare serenità. Un clima non scalfito neppure dalla turbolenza del senatore Vittorio Sgarbi, che durante le consultazioni tra Idea-Cambiamo! e Mario Draghi avrebbe involontariamente acceso la torcia del suo telefono. «Sgarbi che fa? Mica mi sta filmando» avrebbe ironizzato subito e senza scomporsi troppo l'ex presidente della Bce.
L'ironia d'altronde (oltre ad una competenza universalmente conosciuta) pare uno delle armi con cui il 73enne è riuscito a stabilire un contatto con i suoi interlocutori, proponendosi come uomo giusto al momento giusto.
Ieri ad esempio, quando di fronte si è ritrovato uno che il comico lo ha fatto davvero nella vita come Beppe Grillo, secondo i ben informati non si è fatto mancare calorose risate. Se queste poi servano davvero a formare un governo bisogna aspettare qualche altro giorno per capirlo ma fatto sta che tutti i leader politici, finanche i più rigidi sulla questione come Giorgia Meloni, ne hanno riconosciuto il valore.


COLPO DI FULMINE


Un colpo di fulmine ha già invaso i social italiani. Sebbene Draghi non li frequenti affatto e non abbia neppure un account ufficiale, hashtag come #cipensaDraghi sono diventati rapidamente virali, associando la sua immagine a gesta eroiche. E che possa fare miracoli, oltre al web, lo sostiene anche Bruno Tabacci, ricevuto dal premier incaricato in rappresentanza di Centro Democratico - Italiani in Europa (del gruppo Misto alla Camera): «Basta vedere lo show fatto da Matteo Salvini ieri dopo aver parlato con lui, ci mancava solo dicesse che la Merkel lo affascina o che l'Italia è l'unico porto possibile per l'Europa, ma San Mario potrebbe riuscirci» ironizza il deputato.


 

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Il Messaggero