Mes e appalti, il governo è diviso: Alta tensione 5S-Pd sul fondo europeo

Quarantotto articoli per semplificare l'avvio dei cantieri, sbloccare le opere già finanziate e accelerare l'esecuzione di quelle che presto lo saranno anche grazie...

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Quarantotto articoli per semplificare l'avvio dei cantieri, sbloccare le opere già finanziate e accelerare l'esecuzione di quelle che presto lo saranno anche grazie ai miliardi europei che dovrebbero arrivare a settembre grazie al «Recovery fund». Ma sulla bozza del decreto semplificazioni annunciata da settimane e che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vorrebbe portare in consiglio già giovedì prossimo, la tensione all'interno della maggioranza si è di nuovo alzata. Segno che il provvedimento è tutt'altro che chiuso. Oggi ci sarà un vertice di maggioranza con lo stesso presidente del Consiglio per provare a mettere d'accordo una maggioranza che appare sempre più divisa su ogni decisione. Loredana De Petris di Leu, ha definito il testo «inaccettabile».


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I verdi parlano addirittura di un «condono» mascherato all'interno del provvedimento, laddovesi consente la sanatoria per gli immobili edificati abusivamente che risulteranno conformi ai piani regolatori alla data di presentazione della domanda. Ma i mugugni nel governo sono molti, sia dal dicastero dei beni culturali che da quello dell'ambiente. Il provvedimento contiene molte novità. Alcune annunciate, altre spuntate nella bozza di testo circolata ieri. Innanzitutto per un anno, fino al 31 luglio del 2021, tutti gli appalti piccoli e medi, e quelli grandi considerati strategici per affrontare l'emergenza economica e sanitaria, potranno essere appaltati in modo semplificato, senza gara. In particolare, si prevede l'affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro; l'applicabilità della procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, con individuazione degli operatori in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. Ci saranno poi procedure speciali, sempre con lo scopo di accelerare i progetti e la loro esecuzione, per gli investimenti legati al «green new deal», quelli legati al miglioramento ambientale, e per gli interventi privati di demolizione e ricostruzione che faranno parte di piani di rigenerazione urbana. Un capitolo consistente delle semplificazioni riguarda le procedure di Via. Viene previsto poi, un taglio dei tempi per la procedura e l'esercizio del potere sostitutivo in caso di inerzia, mentre si sta ancora valutando se introdurre uno specifico indennizzo in caso di ritardi nella chiusura del procedimento. Cambiano, altra novità molto attesa, il reato di abuso di ufficio e la perseguibilità dei funzionari per danno erariale.
 
LA DISCIPLINA

Per quanto riguarda il primo, il decreto interviene sulla disciplina dettata dall'articolo 323 del codice penale, attribuendo rilevanza alla violazione da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, nello svolgimento delle pubbliche funzioni, di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge, attribuendo, al contempo rilevanza, alla circostanza che da tali specifiche regole non residuino margini di discrezionalità per il soggetto. Insomma, se il funzionario si è scrupolosamente attenuto alle regole di condotta non potrà essere imputato. Il danno erariale potrà essere contestato solo in caso di dolo e non anche di colpa. Non solo. Fino al 31 luglio 2021, si limita la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l'azione di responsabilità al solo profilo del dolo per le azioni e non anche per le omissioni, in modo che i pubblici dipendenti abbiano maggiori rischi di incorrere in responsabilità in caso di non fare (omissioni e inerzie) rispetto al fare. Cambia anche il rito appalti, prevedendosi in particolare che: per tutte le opere, in sede di pronuncia cautelare nei ricorsi al Tar, debba tenersi conto del preminente interesse alla sollecita realizzazione dell'opera Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero