Salvini: «Non c'è un'altra maggioranza, mi affido alla saggezza del Presidente della Repubblica»

Matteo Salvini è tornato a Roma per incontrare i i parlamentari della Lega, e al termine dell'assemblea con i parlamentari leghisti in un hotel romano ha...

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Matteo Salvini è tornato a Roma per incontrare i i parlamentari della Lega, e al termine dell'assemblea con i parlamentari leghisti in un hotel romano ha affermato: «Mi affido alla saggezza del Presidente della Repubblica: è evidente che non c'è un'altra maggioranza». Prima di entrare in riunione all'hotel Paladino, ha postato un tweet in cui sostiene che il taglio dei parlamentari proposto dal Movimento 5 stelle è un Salva-Renzi che terrebbe, secondo il vicepremier, la situazione bloccata senza poter andare al voto fino al prossimo anno.


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«Non ci sarà nessun accordo tra M5S e Pd: l'unica strada per uscire dall'impasse della crisi sarebbe quella di andare al voto». Ne sarebbe convinto Matteo Salvini secondo quanto riferito da chi ha partecipato oggi all'assemblea dei parlamentari della Lega con il leader del Carroccio.
 



«Pronti a tutto». È questa la secca risposta del vice premier 
Matteo Salvini a chi, al termine dell'assemblea della Lega, gli chiede se sia pronto anche all'ipotesi di ritirare i ministri del Carroccio dal governo.

Ciò che preoccupa Salvini è la situazione di stallo che si potrebbe verificare: 
«Il taglio dei parlamentari è un Salva-Renzi. Fino all'anno prossimo non si potrebbe più tornare al voto e la coppia Renzi-Boschi (che ha sempre votato contro) salverebbe la poltrona». Lo scrive il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter sostenendo che «una volta mandati a casa questi sciagurati non solo tagliamo le poltrone ma anche gli stipendi».

 


Salvini, poi, ipotizza una manovra Renzi-Boschi-Fico-Toninelli. «Chi ha paura delle elezioni teme di non tornare in Parlamento. Renzi, Boschi, Fico e Toninelli fanno la manovra? In un momento in cui ci vuole coraggio, ma dai...», dice Matteo Salvini al termine della riunione dei gruppi della Lega. «A noi non interessa scaldare la poltrona - conclude - né tenere bloccato il parlamento: perché non si può lavorare a Ferragosto?».


Salvini:
«Molti M5S mi chiamano, non vogliono morire renziani». «Molti M5S mi chiamano, sono persone con cui ho lavorato bene, non farò i nomi nemmeno sotto tortura, però mi dicono: non vogliamo passare dalla rivoluzione a morire renziani...». Lo dice Matteo Salvini in una dichiarazione a In Onda su La7, registrata al termine di un comizio e trasmessa questa sera.
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Il Messaggero