Cospito, chi è Delmastro: l'uomo ombra di Nordio per cui il Pd chiede le dimissioni da sottosegretario

Per l'avvocato di origine biellese, in attesa della relazione di questo pomeriggio del ministro Carlo Nordio sul punto, ora le opposizioni reclamano le dimissioni

Cospito, chi è Delmastro: l'uomo ombra di Nordio per cui il Pd chiede le dimissioni da sottosegretario
La scena pare essere più o meno quella di una qualunque commedia italiana degli ultimi dieci anni. Due amici, coinquilini poco più che 40enni, si scambiano...

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La scena pare essere più o meno quella di una qualunque commedia italiana degli ultimi dieci anni. Due amici, coinquilini poco più che 40enni, si scambiano consigli sulla "relazione" che uno dei due dovrà tenere il giorno dopo a lavoro. Nulla di strano se solo, in quella cucina di un appartamento del rione Monti, al posto di Marco Giallini e Stefano Fresi non vi fossero Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro.

 

Cospito, Donzelli (FdI) contro il Pd in Aula. E Delmastro: «Gli ho dato io quelle informazioni»

 

Rispettivamente il responsabile dell'organizzazione nazionale di FdI (oltre che vicepresidente del Copasir) e il sottosegretario alla Giustizia. E soprattutto se in quella conversazione, per ammissione degli stessi protagonisti, non fossero entrate alcune intercettazioni di Alfredo Cospito nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila. Frasi - intercettate dal Dipartimento degli Affari Penitenziari (Dap) per cui Delmastro ha la delega da sottosegretario - che proverebbero l'unità di intenti dell'anarchico al 41bis visitato da alcuni eletti dem con dei mafiosi. Intercettazioni da cui Donzelli ieri in Aula ha fatto partire il suo j'accuse ai deputati del Pd che, per il momento solo secondo le opposizioni, sarebbero dovute restare confindenziali. In altri termini frasi che ieri hanno fatto finire nel ciclone non solo Donzelli ma lo stesso Delmastro. Per l'avvocato di origine biellese infatti, in attesa della relazione di questo pomeriggio del ministro Carlo Nordio sul punto, ora le opposizioni reclamano le dimissioni. E non è proprio scontato capire come andrà a finire dato che, malignano in molti, in poco più di 3 mesi di governo Delmastro ha finito per scontrarsi diverse volte con il suo ministro. Del resto, per il 46enne, il ruolo scelto da Giorgia Meloni è proprio quello di bilanciare gli eccessi garantisti di Nordio con l'istinto securitario di FdI. Una missione impossibile affidata però ad uno che, fino a ieri, non sembrava aver sbagliato un colpo, scalando fin dagli inizi degli anni '90 le gerarchie delle varie formazioni di destra che hanno preceduto la nascita del partito meloniano. 

LE METAFORE


In Delmastro infatti il premier ha visto una storia molto simile alla sua di chi, fin da giovanissimo, ha fatto politica sul territorio senza mai tirarsi indietro.
Dalla segreteria provinciale di Biella del Fronte della Gioventù fino alla Camera dei Deputati nel 2018, con in mezzo tanta gavetta nei consigli provinciali e regionali e ruoli sempre più importanti all'interno del partito (oggi è responsabile Giustizia). Lo specchio di tante carriere in FdI, che però ora rischia di infrangersi. Anche se, come ama dire lui stesso nel corso delle numerose comparsate televisive che testimoniano la sua nuova centralità e la sua passione per metafore e vecchi adagi: «Meglio non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso».

 

 

 

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Il Messaggero