Coronavirus, il commissario Arcuri: mascherine, camici e ventilatori? Chiedete alle Regioni, hanno ricevuto 48 milioni di pezzi

«Ci sono 21 regioni italiane, sarebbe interessante sapere cosa stanno distribuendo, chiedeteglielo». Così il commissario all'emergenza...

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«Ci sono 21 regioni italiane, sarebbe interessante sapere cosa stanno distribuendo, chiedeteglielo». Così il commissario all'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ai cronisti dopo la conferenza stampa alla Protezione civile sui dati dei prodotti sanitari distribuiti dallo Stato.


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Al 29 marzo sono stati distribuiti quasi 48 milioni di pezzi di materiali sanitari e Dispositivi di protezione individuale (Dpi), per la precisione 47.974.686: i dati sono online sul sito della Protezione civile e su quello del ministero della Salute, ha ricordato Arcuri. Sono stati distribuiti: ventilatori polmonari 1.231; occhiali 191.200; mascherine 39.284.000; guanti 7.619.400; camici 25.713; caschi respiratori 6.831; tamponi 124.742; kit 5.910. Nel dettaglio, le principali regioni per numero di pezzi distribuiti: Lombardia 9.781.817; Emilia Romagna 7.018.285; Piemonte 5.995.598; Veneto 4.916.827; Toscana 3.376.374; Lazio 2.378.605; Campania 2.358.670; ultimo il Molise 256.131.

 

«La massima trasparenza (con i dati online da ieri, ndr) - ha detto Arcuri- è anche indispensabile perché si metta in campo un rapporto corretto tra Stato e Regioni, che hanno poteri concorrenti nella gestione della sanità in Italia, come ci ricorda la Costituzione».
 
«Abbiamo fatto molti passi avanti nella produzione nazionale di mascherine in una settimana. Le prime 25 aziende della filiera della moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno. Hanno un piano per andare a 500 mila al giorno la prossima settimana e a 700 mila quella successiva; le aziende del settore dell'igiene personale da ieri fanno 250 mila mascherine al giorno, arriveranno a 400 mila la prossima settimana, a 750 mila quella successiva», ha ricordato Arcuri. «La loro produzione servirà solo per coprire il fabbisogno della Protezione Civile e quindi delle regioni che ne hanno bisogno - ha aggiunto -. Si aggiungeranno prima e si sostituiranno poi alle acquisizioni che abbiamo fatto e facciamo da altri Paesi del mondo».


L'Italia ha acquistato 300 milioni di mascherine e i dispositivi «arriveranno progressivamente nei magazzini della protezione civile e verranno distribuiti con il criterio che abbiamo concordato con la totalità delle regioni, anche per garantirci assoluta trasparenza ed evitare asimmetrie», ha spiegato sottolineando che con questi numeri è stata «consolidata una sufficiente quantità di dispositivi». Inoltre, ha aggiunto Arcuri, ieri è stata consegnata una «quantità sufficiente di mascherine all'ordine dei medici». « Pensiamo - ha concluso - che anche loro devono essere dotati di una sorta di 'magazzino di scorta', in modo da poter sopperire o aggiungere dotazioni che vanno direttamente a loro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero