Coronavirus, Conte: «Chiuse fino al 3 aprile le attività produttive non necessarie. Aperti alimentari, farmacie, edicole, Poste, banche e tabaccherie»

Non si placano le polemiche per l'intervento di Giuseppe Conte in diretta Facebook sabato sera. «Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario...

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Non si placano le polemiche per l'intervento di Giuseppe Conte in diretta Facebook sabato sera. «Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal Governo per l'emergenza coronavirus: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa», scrive la leader di FdI, Giorgia Meloni. Pier Ferdinando Casini sul suo profilo Facebook, esprime «a voce alta il disagio per le modalità con cui ieri Conte si è rivolto al Paese: la TV pubblica ha bloccato per più di un'ora le trasmissioni di prima serata, collegandosi alla pagina Facebook del Premier, per un messaggio che poteva tranquillamente essere dato questa mattina. 


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«Non c'era alcun motivo di sequestrare il sabato sera già blindato in casa degli italiani con un'ora di attesa per una diretta Facebook in cui non ha chiarito ciò che è rilevante e ciò che è accessorio, seminando incertezza», spiega Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
Ma c'è chi prende le difese del premier. «Verrà il tempo dell'analisi e degli scontri, ma ora non possiamo permetterci le polemiche, mentre migliaia e migliaia di cittadini stanno al fronte», dichiara il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini
«Ieri il premier e alcuni governatori hanno detto che verranno chiuse altre aziende. Se questa è la scelta fatta dallo Stato, la rispettiamo e dobbiamo dare una mano. Contemporaneamente, penso che sia fondamentale mettere in campo la liquidità necessaria, o avremo un problema di tenuta» delle imprese, ha detto il leader di Iv Matteo Renzi.

Coronavirus, il premier Giuseppe Conte in diretta Facebook ha annunciato nuovi provvedimenti presi per contenere l'emergenza Covid19. Decise le chiusure delle attività non strettamente necessarie. Restano aperti gli alimentari e le farmacie, le banche e le Poste, edicole e tabaccherie. Poste, servizi bancari e tabaccai. Le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte scatteranno da lunedì 23 e sono valide fino al 3 aprilePertanto, le attività produttive che rientrano nelle restrizioni annunciate nella giornata del 22 saranno regolarmente aperte.

«Lo Stato c'è, il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa», dice Conte in diretta Facebook, soffermandosi sulle conseguenze economiche dell'emergenza coronavirus.

Conte: «Rallentiamo il motore dell'Italia ma non lo fermiamo». «Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell'epidemia», dice il premier, che in apertura del suo discorso in diretta Facebook ha parlato di misure severe ma necessarie: «Dobbiamo resistere».

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Nuovo record di morti da coronavirus in Italia. E il premier Giuseppe Conte parla a tarda sera in diretta su Facebook: «È necessario compiere un altro passo - dice - dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali». Chiusura delle fabbriche, come avevano chiesto le Regioni del Nord. Il premier assicura che «continueranno a restare aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non c'è ragione di fare code e corse agli acquisti. Resteranno aperte farmacie, servizi bancari, postali assicurativi, assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come i trasporti».
 




Confapi: ok a chiusura attività, tranne che quelle strategiche. «Oggi più che mai dobbiamo essere un Paese solo, la salute è un bene comune che va tutelato a Nord come a Sud. Perciò in nome della responsabilità e dell'unità di intenti nella lotta al Coronavirus, concordiamo nel chiudere tutte le attività lasciando ovviamente aperte le aziende veramente strategiche e delegando ai Prefetti il compito di verificare l'attuazione di queste disposizioni e tutte le particolari esigenze». Così il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, al termine della videoconferenza con il presidente Conte e le parti sociali.

«Contemporaneamente a questo atto di coesione e responsabilità, bisogna però affrontare con urgenza e coraggio i temi del fisco e del credito. Ipotizzando da subito una lunga dilazione degli oneri fiscali per tutti, la non applicazione delle regole contabili Ifrs9 e aprendo immediatamente un tavolo con Abi per richiamare gli istituti di credito alla loro responsabilità sociale e all'attenzione per le attività produttive sui territori. Spetterà ovviamente al presidente Conte e al Governo a prendere le decisioni più opportune», conclude Casasco.

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Il Messaggero