Giuseppe Conte, dal reddito di cittadinanza al pacifismo: l'opa del leader M5s sulla sinistra

Vuole continuare a rosicchiare lentamente ma inesorabilmente, qualche briciola del consenso rimasto al Pd

Giuseppe Conte, dal reddito di cittadinanza al pacifismo: l'opa del leader M5s sulla sinistra
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, vuole continuare a rosicchiare lentamente ma inesorabilmente, qualche briciola del consenso rimasto al Pd, perseguendo sempre di...

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Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, vuole continuare a rosicchiare lentamente ma inesorabilmente, qualche briciola del consenso rimasto al Pd, perseguendo sempre di più i temi classici della sinistra. Prima il Reddito di cittadinanza, loro cavallo di battaglia. Adesso il pacifismo, con l'adesione «quando sarà» alla manifestazione che diverse sigle e pezzi dell'associazionismo cattolico stanno organizzando. Per quando? Non è ancora dato sapere. C'è chi ipotizza la fine di ottobre, anche se ieri è saltata fuori come ipotesi la data del 4 novembre, giorno delle forze armate, che verrebbe però visto come una sorta di provocazione. Data che non piacerebbe neppure a Conte, in realtà. E, dietro le quinte, il leader M5S sta lavorando per scongiurare il corto circuito.

 

LA STRATEGIA

Di certo, c'è la strategia di fondo: aggredire tutti quei temi che gli uomini del Pd più a sinistra ritengono ineludibili per riportare il partito nel suo alveo naturale. E quindi addio, già da tempo, al «non siamo né di destra né di sinistra» coniato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, nel dimenticatoio le battaglie in favore delle Pmi. Conte calca la mano su quegli argomenti del populismo di sinistra: il Reddito, appunto, la pace, l'ambiente. Del resto il modo con cui il presidente del Movimento 5 Stelle si adatta al mutare degli umori dell'opinione pubblica, gli consente di trasformare qualsiasi battaglia di sinistra in uno strumento di captazione del consenso.

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E di andare ad invadere campi una volta tradizionalmente legati al Pd. Come, appunto, alcuni mondi cattolici, più legati all'associazionismo e al volontariato. Non a caso l'idea di una grande marcia per la pace l'ha lanciata sul giornale dei vescovi, Avvenire. Obiettivo, neanche a dirlo, scavare la terra sotto ai piedi del Pd che ha sempre sostenuto l'appoggio militare al governo di Kiev. Il vero problema, per Conte, è che alcune associazioni hanno ipotizzato la data del 4 novembre, che però coincide con la Festa delle Forze Armate, e quindi i partiti che sono stati invitati ad aderire, Movimento 5 Stelle in primis, potrebbero avere qualche difficoltà a partecipare. Così benchè i pentastellati siano decisi ad esserci, si sta lavorando per spostare la data della marcia ad un altro giorno.

 

 

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Il Messaggero