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Cosa c'è in gioco dietro la baruffa sulla riforma del catasto? Davvero la larga maggioranza che sostiene il governo Draghi è agli sgoccioli e l'uscita della Lega di Matteo Salvini dal governo è imminente? Gli osservatori tendono a leggere gli avvenimenti separando lo scenario strategico dalla tattica di breve respiro. L'evoluzione di quest'ultima è legata alle imminenti elezioni amministrative che si terranno a fine giugno. Il centro-destra è diviso su molti territori, in particolare in Sicilia, la batosta subita a Roma, Napoli e Torino lo scorso autunno è ancora fresca, e dunque la bandiera del "No all'aumento delle tasse sulla casa" viene sventolata subito per iniziare a mobilitare il proprio elettorato.
LA STRATEGIA, ORBAN E LA FRANCIA
Ma lo scontro sulla delega fiscale capita anche in una fase delicata sul piano strategico.
E' presto per rispondere compiutamente a queste domande. Palazzo Chigi all'evidenza non crede all'imminenza di una crisi che azzererebbe ogni credibilità dell'Italia mentre a due ore d'aereo da Roma piovono bombe. Non solo, la riforma fiscale concorre "alla realizzazione degli obiettivi generali del Pnrr", come è scritto alle pagine 35 e 36 del Piano e dunque è uno di quei traguardi che il governo si è impegnato a raggiungere in cambio della pioggia di miliardi garantita da Bruxelles. Mettere in crisi anche il Pnrr non sarebbe nell'interesse dell'Italia.
LE TRE IPOTESI
Che fine farà la riforma fiscale? Sul piano della tecnica parlamentare le opzioni sono tre: mettere la fiducia; mandare il testo attuale in aula il 19 aprile; ritirare la riforma. La prima scelta potrebbe sancire di fatto la nascita di una nuova maggioranza basata sulla sola alleanza fra Pd e 5Stelle. La seconda ufficializzerebbe l'impotenza del governo su una riforma che lo stesso Draghi ha sempre considerato strategica fin dal suo discorso di insediamento. La terza determinerebbe una ridefinizione degli accordi nell'attuale maggioranza.
IL GIORNO DEL COMPROMESSO O DELLA ROTTURA
Quest'ultima ipotesi al momento è solo teorica. Ma nella crisetta precedente, quella sulle spese militari sollevata dai 5Stelle, alla fine è emersa una soluzione che ha accontentato tutti. E' probabile che accada lo stesso anche sulla riforma fiscale con qualche trovata che consenta al centro-destra di presentarsi come difensori dei contribuenti e al governo di andare avanti con la riforma. Lunedi 11 aprile Draghi dovrebbe vedere Salvini e poi anche i dirigenti di Forza Italia. A quel punto vedremo la qualità del lavoro che gli sherpa avranno fatto nel corso del week end per raggiungere un accordo oppure per strapparlo definitivamente.
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Il Messaggero