A 63 anni dalla sua istituzione, la Corte costituzionale è per la prima volta guidata da una donna, Marta Cartabia, dal 2014 vice presidente della Consulta. La sua elezione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE --> Marta Cartabia, chi è la giurista stimata da Mattarella che ama i Metallica
Quanto sia impervia però la strada da fare lo dimostrano i dati sulla violenza di cui sono vittime le donne: «un Paese dove calano verticalmente gli omicidi ma restano invariati i femminicidi ha un serio problema di civiltà oltre che di democrazia», ha sottolineato A rendere possibile un risultato che Cartabia non avrebbe potuto immaginare 10 anni fa («se me lo avessero detto allora mi sarei fatta una risata») il «passo indietro» compiuto dai suoi concorrenti, i vice presidenti Aldo Carosi e Mario Morelli, già confermati nel loro incarico. Il suo mandato sarà comunque breve, 9 mesi appena (scadrà il 13 settembre del 2020) e si annuncia nel segno della continuità con l'esperienza del suo predecessore Giorgio Lattanzi, che lascia una Corte «dinamica e armonica», come ha detto la stessa neo presidente nella tradizionale conferenza stampa dopo l'elezione. «Si è rotto un vetro di cristallo», così Cartabia ha commentato la sua elezione a presidente della Consulta, prima donna nella storia. «Ho l'onore di essere un'apripista», ha aggiunto.
LEGGI ANCHE --> Corte Costituzionale, si cambia: la Cassazione nomina Stefano Petitti al posto di Giorgio Lattanzi
Tanti i temi affrontati.
Il Messaggero