Stop ai baby modelli in passerella e sui social: la proposta di legge di FI

L'aula della Camera
No ai concorsi di bellezza per i bambini fino ai 12 anni. Nessun divieto, invece, per chi ha un'età inferiore ai sedici anni, purchè ottenga...

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No ai concorsi di bellezza per i bambini fino ai 12 anni. Nessun divieto, invece, per chi ha un'età inferiore ai sedici anni, purchè ottenga «l'autorizzazione preventiva» dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, che sarà concessa solo in presenza degli «standard organizzativi e ambientali idonei a tutelare l'integrità psico-fisica e la dignità» delle piccole mannequin. Sanzioni da 5 mila a 50mila euro per i trasgressori. Pene raddoppiate, in caso di reiterazione delle violazioni. Forza Italia scende in campo per regolamentare una volta per tutte il fenomeno dei baby modelli che scimmiottano i grandi, sempre più diffuso in Italia. Con una proposta di legge ad hoc presentata alla Camera, il partito di Silvio Berlusconi usa il pugno di ferro contro chi sfrutta l'immagine dei minori in tv e sui social, spinti a calcare le passerelle da genitori interessati e stilisti senza scrupoli.


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Nel mirino, scrive nella relazione al testo il primo firmatario, l'azzurro Roberto Novelli, la «sovraesposizione mediatica di minorenni che partecipano a competizioni», «spesso organizzate a livello locale, pubblicizzate anche dai social network, fatte di eventi nei centri commerciali e nei locali di provincia», che «promettono lavori nelle agenzie specializzate o sulle passerelle di moda». Forza Italia accende i riflettori pure sui cosiddetti baby influencer, protagonisti di veri e propri spot per pubblicizzare «le ultime tendenze e i prodotti estetici più attrattivi del momento» sulle piattaforme digitali, come Instagram, Fb e Tik Tok, diventati ormai vere e proprie vetrine per i piccoli navigatori. Le «adesioni dei minori ai concorsi di bellezza- denuncia Novelli- sono sempre più numerose, come i sogni e le aspirazioni dei loro genitori: tutto ciò senza alcuna garanzia nè forma di tutela per i propri figli». Il «pericolo», avverte, è che venga leso il diritto all'infanzia e che «decadano i valori quali la scuola, le amicizie, lo sport e che questi siano sostituiti dalla vuota apparenza del trucco, dell'atteggiamento e dalla accentuata fisicità». Con «danni al benessere psico fisico infantile».


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Il Messaggero