Agcom e Privacy, c'è l'accordo M5S-Pd sui nuovi presidenti Ma il voto slitterà ancora

l'aula della Camera dei deputati
Dopo ben tre fumate nere, si avvicina il momento della svolta per l'Autorità a difesa della privacy e per l'Autorità di controllo sulle comunicazioni...

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Dopo ben tre fumate nere, si avvicina il momento della svolta per l'Autorità a difesa della privacy e per l'Autorità di controllo sulle comunicazioni (Agcom). Il Pd e i 5Stelle hanno infatti raggiunto l'accordo sul nuovo garante della Privacy: sarà il professore di diritto privato, Pasquale Stanzione, sostenuto dai dem, che andrà a sostituire Antonello Soro in prorogatio dal giugno scorso. Intesa raggiunta anche per l'Agcom, ma il nome viene tenuto coperto per evitare agguati parlamentari: sarà in ogni caso indicato dai 5Stelle e probabilmente sarà un alto funzionario della Camera dei deputati.


Il voto di Camera e Senato era previsto per domani. Ma con ogni probabilità la votazione slitterà alla prossima settimana perché proprio domani verrà posta la fiducia a Montecitorio sul decreto Milleproroghe e al Senato la questione di fiducia sarà posta (mercoledì) sul decreto intercettazioni per evitare che Italia Viva possa votare un emendamento presentato da Forza Italia che cancellerebbe (se approvato) la riforma Bonafede della prescrizione.

La procedura di nomina dell'Agcom è complessa: il Parlamento elegge quattro componenti del collegio dell'autorità, ma il presidente è indicato dal governo e votato con una maggioranza dei due-terzi dalle commissioni Lavori  pubblici. Per la Privacy invece il Parlamento indica tutti e cinque i componenti del collegio e tra questi diventa presidente il più anziano. Per questa ragione la scelta è caduta su Stanzione che ha due anni in più del competitor Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d'Italia.    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero