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Il mondo dell'associazionismo si mobilita per chiedere al governo Meloni di non revocare il memorandum Italia-Libia, ricordando che le pesantissime conseguenze di questo trattato sulle persone trattenute in Libia: abusi, sfruttamento, detenzione arbitraria e torture. Inoltre chiedono di fare luce sulla gestione dei fondi europei che finanziano la Guardia costiera libica. E' stata organizzata per oggi all'Esquilino una manifestazione di protesta e coniato uno slogan #NONSONODACCORDO. Tra le associazioni spiccano le Acli, Medici nel Mondo, Emergency, la Fondazione della Cei Migrantes, Open Arms, Oxfam, Unire, Save the Children, Sea Watch, Intersos, Comunità Giovanni XXIII, il Centro Astalli gestito dai gesuiti, la Cgil e Cnca.
«Se non verrà revocato, verrà rinnovato per altri tre anni. Si tratta di un accordo che da ormai 5 anni ha conseguenze drammatiche sulla vita di migliaia di donne, uomini e bambini migranti e rifugiati. Dal 2017 ad ottobre 2022 quasi 100.000 persone sono state intercettate in mare dalla guardia costiera libica e riportate forzatamente in Libia, un paese che non può essere considerato sicuro. Le organizzazioni chiedono al governo italiano di riconoscere le proprie responsabilità e di non rinnovare gli accordi con la Libia»spiegano gli organizzatori.
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Il Messaggero