Regeni, la Consulta sblocca il processo: ​gli imputati possono essere giudicati anche in loro assenza

Accolta la richiesta del gip di Roma

Regeni, la Consulta sblocca il processo: gli imputati possono essere giudicati anche in loro assenza
Finisce lo stallo per il processo sull'omicidio di Giulio Regeni. È l'effetto della decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l'art....

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Finisce lo stallo per il processo sull'omicidio di Giulio Regeni. È l'effetto della decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l'art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell'imputato, è impossibile avere la prova che quest'ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo.

 

 

Giulio Regeni, la sentenza

La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane. In attesa, l'Ufficio comunicazione e stampa della Consulta fa sapere con una nota che «la Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall'art. 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura, quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell'imputato, è impossibile avere la prova che quest'ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo, fatto salvo il diritto dell'imputato stesso a un nuovo processo in presenza per il riesame del merito della causa».

 

Il procuratore Lo Voi: «C'è soddisfazione»

«Grande soddisfazione sicuramente per la possibilità di celebrare un processo secondo le nostre norme costituzionali che restano il faro del nostro lavoro. Per il resto aspettiamo le motivazioni per vedere come procedere sperando di trovare la parte civile al nostro fianco nelle fasi successive». Così il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, commenta la decisione della Consulta sulla vicenda processuale legata all'omicidio Regeni.

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Il Messaggero