L'oligarca russo Melnichenko ha salvato il suo patrimonio grazie alla moglie: ecco come ha "schivato" le sanzioni

Melnichenko è stato classificato l'anno scorso da Forbes come l'ottavo uomo più ricco della Russia, con una fortuna stimata di 18 miliardi di dollari

Melnichenko, l'oligarca russo che ha "schivato" le sanzioni grazie alla moglie: ecco come ha salvato il suo patrimonio
La mossa di Andrey Melnichenko per evitare le sanzioni. L'oligarca russo, un giorno prima dell'entrata in vigore dei provvedimenti adottati dall'Unione europea nei...

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La mossa di Andrey Melnichenko per evitare le sanzioni. L'oligarca russo, un giorno prima dell'entrata in vigore dei provvedimenti adottati dall'Unione europea nei confronti dei miliardari vicini a Putin, ha ceduto le quote di due grosse società alla moglie salvando di fatto una grossa parte del suo patrimonio. Melnichenko, che ha fondato SUEK ed EuroChem due decenni fa, è stato classificato l'anno scorso da Forbes come l'ottavo uomo più ricco della Russia, con una fortuna stimata di 18 miliardi di dollari. L'Unione Europea ha sanzionato Melnichenko, citando la sua presunta vicinanza al Cremlino, il 9 marzo come parte di un tentativo occidentale di punire il presidente russo Vladimir Putin per l'invasione dell'Ucraina del 24 febbraio. Le sanzioni - che includono il congelamento dei suoi beni, il divieto di ingresso nell'Unione Europea e il divieto di enti dell'UE di fornirgli fondi - non si applicano a sua moglie né alla figlia e al figlio della coppia. L'oligarca è anche il proprietario di "A", il più grande motorsailer del mondo, grazie ai suoi 143 metri di lunghezza,  'congelato' dalla Guardia di finanza a Trieste lo scorso 13 marzo. È uno yacht a vela varato nel 2017. Il suo costo è di 530 milioni di euro e la nave pesa circa 13.000 tonnellate. 

 

 

Melnichenko, la mossa contro le sanzioni

Melnichenko  ha ceduto il controllo di due delle più grandi compagnie mondiali di carbone e fertilizzanti a sua moglie il giorno prima di essere sanzionato dall'Unione Europea, secondo tre persone che a conoscenza dei fatti. Melnichenko, che ha costruito la sua fortuna nell'industria energetica russa negli anni successivi alla caduta dell'Unione Sovietica del 1991, ha rinunciato alle sue partecipazioni nel produttore di carbone SUEK AO e nel gruppo di fertilizzanti EuroChem Group AG l'8 marzo, giorno del suo 50° compleanno, lasciando sua moglie, Aleksandra Melnichenko, al controllo delle società.

 

 

 

Fino all'8 marzo Melnichenko controllava le due società attraverso una catena di trust e società che si estendeva da Mosca e dalla città svizzera di Zugo fino a Cipro e alle Bermuda. A riportare la notizia è la Reuters dopo aver esaminato i documenti legali. Secondo le tre fonti anonime citate dalla Reuters dal 2006 la moglie di Melnichenko era la seconda in fila dietro al marito nell'elenco dei titolari effettivi delle due società nei documenti fiduciari. Ciò significava che avrebbe ereditato la proprietà delle società nel caso in cui suo marito fosse morto.

 

 

La moglie Aleksandra come beneficiaria

Dal giorno dell'invasione russa dell'Ucraina Melnichenko si è preoccupato di essere designato sotto il regime delle sanzioni dell'Unione europea. Per questo motivo l'8 marzo l'oligarca ha notificato agli amministratori fiduciari il suo pensionamento come beneficiario. Ciò ha innescato la stessa catena di cambiamenti nei registri fiduciari che si sarebbero verificati se l'uomo d'affari fosse morto rendendo sua moglie la beneficiaria.

 

 

La EuroChem, con sede in Svizzera, ha confermato che Aleksandra Melnichenko ha sostituito suo marito come titolare effettivo. «Dopo la partenza del suo fondatore, la principale proprietà effettiva di un fondo fiduciario che deteneva una partecipazione del 90% nella società globale di fertilizzanti è passata automaticamente a sua moglie», ha affermato la società in una rilasciata dichiarazione a Reuters. Il ruolo della moglie di Melnichenko in EuroChem è stato riportato per la prima volta dal quotidiano svizzero Tages-Anzeiger. 

 

 

 

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Il Messaggero