Nancy Brilli a Pechino Express: «Il maschilismo nel cinema? C'è ancora, ho levato tante mani sul sedere. L'autolesionismo? Ho risolto»

Nancy Brilli a Pechino Express: «Il maschilismo nel cinema? C'è ancora, ho levato tante mani sul sedere. L'autolesionismo? Ho risolto»
In viaggio per il Vietnam, per il Laos e lo Sri Lanka, Nancy Brilli non si è preoccupata del trucco («Ho deciso di mostrarmi senza orpelli e nell’estrema...

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In viaggio per il Vietnam, per il Laos e lo Sri Lanka, Nancy Brilli non si è preoccupata del trucco («Ho deciso di mostrarmi senza orpelli e nell’estrema fatica... ma anche nel divertimento») ma di essere se stessa, ritrovare la sua energia. E così è stato. Così ha raccontanto anche al Corriere della Sera.  Ha detto di sì a Pechino perché erano saltati dei lavori in teatro. Ha detto di sì anche perché «di recente mi è arrivato un copione e non sapevo se arrabbiarmi o ridere: dovevo essere l’ennesima pin up fuori tempo massimo. Ho capito che le nuove esperienze me le dovrò costruire io».

Il cinema e i ruoli deludenti

E al Corsera non fa fatica ad ammettere che: «Il cinema mi ha delusa ma Pechino mi ha fatto ricordare che ho coraggio: non aspetto più, voglio fare. Voglio essere padrona del mio lavoro. Ho già iniziato con il teatro, in cui mi sto lanciando nella produzione. E a breve girerò un corto come regista». Nancy Brilli non si sente valorizzata per il suo talento. O meglio «è stato riconosciuto fino a un certo punto. Da quando ho iniziato a fare tv la proposta che mi arrivava dal cinema si è fermata alle commedie, neanche tutte belle. Tantissime, però, non le ho fatte». Le hanno detto di non essere in target e poi «fino a qualche anno fa poi c’era un misterioso veto che credo sia caduto». Un veto nato per l’ultima serie che ho fatto in Rai era Commesse, vent’anni fa. Inoltre, ho preso parte solo ed esclusivamente a grandi successi. Insomma, è strano. Ma ora andrà meglio».

La salute mentale

Anni fa ha parlato dei suoi problemi di autolesionismo. Ora la salute mentale non è più un tabù. «Si è scalfita la superficie. Quando ho parlato dei miei problemi di equilibrio la cosa mi venne fortemente sconsigliata. La sincerità era fortemente sconsigliata. Ora ho risolto ma ci è voluto tempo».

Il maschilismo

Per la concorrente dell'undicesima edizione di Pechino Express, nella squadra de I Brillanti: «Il maschilismo nello spettacolo è ancora presente, ma va meglio. Mi auguro che una giovane attrice non abbia più a che fare con le tante mani al culo che noi ci siamo dovute togliere. Però ho anche visto il bullismo di certe colleghe con le più giovani: arrivavano a farle piangere, disgustoso».

 

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Il Messaggero