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Lorella Cuccarini torna a Sanremo. Non saliva sul palco del Teatro Ariston da 31 anni. Ultima volta con Pippo Baudo. Ci torna con Amadeus, come co-conduttrice nella serata dei duetti. Tornarci «è un po’ casa perché l’ho vissuto in tutte le sue sfaccettature, oggi mi mette meno ansia, anche se poi una volta arrivata lì è sempre la stessa storia. E per fortuna perché viviamo di emozioni. Il fatto di essere al fianco di Amadeus e di far parte di un gruppo affiatato mi fa sentire ancora di più a casa».
Al Secolo XIX lo ripete ancora una volta: «Quella di Amadeus è stata una chiamata del tutto inaspettata, l’ultima cosa che avrei immaginato quest’anno era di andare a Sanremo tant’è vero che oltre al mio impegno serale con “Amici” avevo deciso di farmi questo regalo, “Aggiungi un posto a tavola”, un nuovo spettacolo teatrale che per me aveva una motivazione sentimentale forte, perché è stata la prima commedia musicale che ho visto a teatro a 9 anni...».
Lorella Cuccarini è stata paragonata spesso alla Barbie italiana? «Perché ho più o meno la stessa età?», scherza con il Secolo XIX. «È un accostamento che mi piace, Barbie è un classico come lo sono io, di quelli che ogni tanto ritornano, che possono sembrare obsoleti e poi invece tornano di moda come gli abiti vintage di tendenza».
Un ritorno a Sanremo che in fondo c'era già stato l'anno prima, con il duetto con Olly sulle note di “La notte vola”. Un vero successo «Una soddisfazione, la consacrazione a quasi quarant’anni di carriera. Ho imparato che nella vita le cose succedono quando meno te l’aspetti, quando le vivi con leggerezza e con la voglia di divertirti sono capaci di darti delle soddisfazioni incredibili, più ci metti la testa, ti concentri, ci stai male e ti agiti e più a volte non prendono la strada giusta. L’anno scorso sono rimasta a bocca aperta per tutto quello che è successo dopo la mia esibizione con Olly, sono rientrata dal palco che avevo il telefono che scoppiava di messaggi, mai avrei pensato a un ritorno del genere, io ero andata a Sanremo per mettermi a servizio di un giovane che aveva scelto un mio pezzo, con uno spirito di divertimento, non credevo poi che ci sarebbe stata quell’eco incredibile da parte della stampa e del pubblico».
Per Lorella Cuccarini non ci saranno spazi dedicati. Nessun monologo per intenderci: «È stata la prima cosa che ho chiesto ad Amadeus, quest’anno i monologhi sono banditi vero? Preferisco far parlare il mio mestiere».
Dopo le conduzioni di Amadeus potrebbe esserci spazio per un Sanremo al femminile, magari con il trio Pausini-Cuccarini-Cortellesi. «Sanremo è una macchina complessa, ci si lavora un anno intero, chi verrà dopo Amadeus avrà una bella patata bollente, serve esperienza e una certa tempra, al di là del genere».
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