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"Dieci anni fa ho scritto un pezzo sugli effetti della droga più vecchia del mondo. La droga più vecchia del mondo non è chimica, è mentale ed è la smania di potere. In genere chi più ne ha più ne vuole e spesso, come quasi ogni tossico, è capace di qualunque cosa pur di non andare in crisi d’astinenza": lo ha detto Ligabue appena salito sul palco del Concerto del Primo Maggio 2023 a Roma, davanti ai 300 mila spettatori che hanno riempito Piazza San Giovanni.
L'esibizione
Tornato ad esibirsi al Concertone a distanza di 17 anni dall'ultima partecipazione, datata 2006, il rocker di Correggio ancor prima di attaccare "Il sale della terra" ha tuonato: "Di fronte alle overdose di un certo potere, agli abusi di cui è capace, serve un altro potere, quello di far sentire la tua voce e non permettere a nessuno, per esempio, di provare a cancellare la tua storia e riscriverla come gli pare, di non permettere a nessuno di provare a toglierti il diritto di amare, certo, sempre in modo consenziente, ma di amare chi ti pare, come ti pare, quanto ti pare e mettere su la famiglia che ti pare e magari riuscire a mantenerla con un salario decente. Come dicevo questo è un pezzo sulla tossicità di quel potere che logora anche chi ce l’ha". Poi ha attaccato la hit datata 2013, contenuta nell'album "Mondovisione".
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