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La tournée dei sold out prosegue, dopo i due mesi romani a cavallo di Capodanno, ma Maurizio Battista ora si concentra sull'uscita al cinema con la distribuzione Nexo di Tu Quoque e prodotto da Ballandi Srl in collaborazione con Lml Group Srls e Alma Srl, diretto da Gianni Quinto, che firma soggetto e sceneggiatura assieme allo stesso Battista (il Messaggero è tra i media partner): il comico romano si cimenta con il fascino che esercita su di lui la figura di Giulio Cesare e la concentra sui giorni della congiura di Bruto. Inserisce tra i personaggi dell'ultima fase della dittatura del Divo Giulio (Calpurnia, Bruto, Cicerone) proprio questo moderno romano precitato per una magia spazio-temporale tipica del cinema, alla Ritorno al Futuro.
"In mezzo ai problemi di Cesare, il mio personaggio parecchio ispirato alla mia vicenda, mi sono trovato a mio agio: quando suggerisco agli architetti di ampliare la Pontina, anzi di raddoppiarla esprimo un desiderio che nel weekend i carri allora e le nostre auto ora non siano costrette alla fila per andare al mare.
Il personaggio di Battista è uno sconfitto dalla vita, inseguito da piccoli debiti, il più grande però è cn il figlio (il giovane e bravo Guglielmo Poggi): "Vorrebbe di più da questo padre squattrinato che sembra poco attento verso di lui. Anche Cesare si trova solo, nonostante Calpurnia si un'ottima moglie. Con le donne e non solo Giulio Cesare ha fatto un bel po' di confusione: anche io, lo racconto a teatro e nel cinema perché credo abbia senso davvero sempre e solo essere se stessi, raccontare il proprio villaggio".
Maurizio spesso ricorda i suoi molteplici matrimoni e le vicissitudini legali intrinseche nelle separazioni: diventa maestro del grande retore e avvocato Cicerone, cui illustra i vantaggi di buttarsi nel settore matrimonialistico... "Capirà anche lui che all'avvocato conviene".
Buona parte del film è girato in uno dei luoghi di eccellenza mondiale del cinema: il set dell'Antica Roma di Cinecittà. "Tre settimane in cui abbiamo capito che privilegio fosse essere lì. E condividere le pause set con troupe internazionali: facevamo pausa pranzo con George Clooney. Sono che loro mangiavano con un catering da chef stellato".
Il Bruto attentatore del patrigno è il cantante e attore Marco Conidi, con cui scherza a distanza: "Me serviva uno Bruto davvero... Non te la prende', Marco, ma eri perfetto".
Certi passaggi del film sono anche malinconici: "Quando guardo quell'uomo che per essere finalmente riconosciuto deve tornare indietro di 2.000 anni, mi fa tenerezza".
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Il Messaggero