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Mentre nell'inchiesta per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni entra un nuovo capitolo, ossia l'analisi su eventuali follower falsi, nella crisi tra l'influencer e il marito Fedez, andato via di casa, il primo a parlare, intercettato dai cronisti, è il rapper. Nessuna parola «nel merito» di una «storia» che ritiene privata, anche se la loro vita è esposta «al pubblico», e soprattutto fa quadrato a difesa della serenità dei figli.
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Le perole
«Chiunque può parlare di quello che vuole, a me non interessa. Ho altre priorità nella mia vita e sono i miei figli in questo momento», ha risposto Fedez, ai microfoni di Pomeriggio 5, a chi ipotizza, soprattutto con commenti sui social, che le notizie che girano da ieri sulla separazione altro non siano che un nuovo capitolo della saga dei Ferragnez, una narrazione aggiornata per allontanare il focus dallo scandalo delle vendite di prodotti con pubblicità ingannevole sulla beneficenza. «Secondo voi ha senso che io venga a raccontare i problemi della mia vita con due figli a voi? Secondo lei ho voglia di giocare sulla pelle dei miei figli?», ha risposto il cantante, uscendo dalla casa di un amico e aggiungendo: «Sono esposto in pubblico e accetto il fatto che le persone facciano illazioni sulla mia storia perché sono un personaggio pubblico, ma che io mi metta a rispondere nel merito...».
Mentre sia lui che lei non hanno più postato contenuti su Instagram e Ferragni dovrebbe dire la sua su tutto, inchiesta compresa, da Fabio Fazio il 3 marzo, a protezione dell'imprenditrice digitale in piena tempesta mediatica si è schierata la sorella Valentina, ma solo per confermare che lei «parlerà».
Le indagini
Andrà verificato se le parti, nell'ambito dei contratti commerciali relativi ai casi su cui si indaga, fossero correttamente bilanciate e se siano state gonfiate od omesse delle informazioni rilevanti, come quelle sui follower, reali o finti. Con effetti distorti, magari, sui cachet corrisposti. Va considerato, poi, anche il peso che la stessa imprenditrice ha sui consumatori quando vende un prodotto presentandosi con così tanti follower al seguito. La «enfatizzazione» del fine caritatevole nella campagna promozionale sul pandoro 'Pink Christmas', ha scritto la Procura generale della Cassazione, «amplificata dai mezzi di comunicazione» usati, come i social, ha indotto «in errore i consumatori», che hanno «ritenuto» di «contribuire alla finalità benefica», la «cui serietà era garantita anche dalla credibilità di una influencer da circa 30 milioni di follower». Anche il Codacons ha depositato ai pm un altro esposto sul caso Ferragni su «profili fake e truffa», mentre nelle indagini sui presunti raggiri nelle vendite potrebbe essere ascoltato un testimone che viene ritenuto molto rilevante, una sorta di «teste-chiave». Investigatori ed inquirenti per ora stanno analizzando i documenti raccolti, come mail e messaggi presi dai dispositivi e i contratti e più avanti potrebbero convocare gli indagati. Ferragni, in ipotesi, potrebbe anche decidere di difendersi solo con una memoria scritta.
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Il Messaggero