Fabrizio Corona torna ai domiciliari: l'abbraccio con la mamma in lacrime

È uscito dal carcere ieri Fabrizio Corona tornando così ai domiciliari. I difensori Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa avevano fatto ricorso in Cassazione...

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È uscito dal carcere ieri Fabrizio Corona tornando così ai domiciliari. I difensori Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa avevano fatto ricorso in Cassazione contro il provvedimento che aveva fatto tornare l'ex fotografo dei vip in carcere l'11 marzo. Accolte dunque dai giudici, a seguito anche dei recenti atti di autolesionismo del re dei paparazzi, le richieste dei legali sullo stato di salute mentale di Fabrizio, che necessita di cure psichiatriche. Sembra quindi non aver ancora fine l'andirivieni del fotografo che entra e esce dal carcere dal 2015 quando ottenne il primo affidamento terapeutico. Felicissima la mamma Gabriella che era preoccupatissima per lo stato di salute del figlio che da giorni faceva lo sciopero della fame: commovente la foto dell'abbraccio tra i due postata da Corona su instagram

 

 

 

 

 

 

 

Accolte le richieste degli avvocati

 

Ieri l'ex fotografo dei vip è uscito dalla casa circondariale di Monza perché il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta dei difensori di sospendere l'esecuzione del provvedimento in base al quale nelle scorse settimane gli era stato revocato, a causa di una serie di violazioni delle prescrizioni, il differimento pena a lui concesso nel dicembre 2019 per una patologia psichiatrica. In quell'occasione era prima finito in un istituto di cura e poi poco dopo a casa in detenzione domiciliare. Gli avvocati hanno fatto subito ricorso in Cassazione e presentato, nel frattempo, l'istanza di sospensiva alla Sorveglianza. Sospensione necessaria, secondo il nuovo collegio (relatore Gaetano La Rocca), in attesa che la Suprema Corte decida nel merito. I giudici milanesi spiegano che il provvedimento di marzo è «apodittico», ossia non è adeguatamente motivato. E fanno riferimento alle relazioni degli esperti già agli atti da tempo e che avevano messo in luce l'esigenza per Corona di proseguire nel percorso di cure psichiatriche fuori dal carcere.

 

 

 

 

 

 

I recenti gesti di autolesionismo

La «sospensiva», tra l'altro, è stata disposta anche tenendo conto dei recenti gesti di autolesionismo dell'ex agente fotografico che, sempre l'11 marzo, aveva rotto il vetro di un'ambulanza e poi era finito in ospedale nel reparto di psichiatria per oltre 10 giorni, dove si era ferito ancora. E aveva portato avanti pure un lungo sciopero della fame. La Sorveglianza, inoltre, fa notare che non è stata ben valutata la richiesta della difesa di una perizia sulla compatibilità di Corona con la detenzione in carcere. E chiarisce, in sostanza, che le esigenze di tutela della salute, e in questo caso di cure psichiatriche, devono prevalere nella fase di esecuzione della pena. «Non è una gentile concessione - ha detto l'avvocato Chiesa - ma il riconoscimento di un errore, la sospensione di un provvedimento è una procedura eccezionale e i giudici hanno stabilito che a prima vista è stata presa una decisione sbagliata». Le condizioni di Corona in carcere «non possono che peggiorare e quindi ci trovavamo in una situazione per lui molto pericolosa».

 

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Il Messaggero