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Dalla maternità al calcio, passando per il rapporto con il proprio corpo, Cristiana Capotondi si è raccontata a «I Lunatici», programma in onda su Rai Radio 2, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalle 23 alle 3.
L'intervista
«Rincorriamo tutti un'esteriorità che possa portarci indietro negli anni, ma osservare le persone invecchiare è uno spettacolo. Io stessa mi guardo allo specchio e mi vedo diversa, ho 43 anni, inizio ad avere le mie rughe. Diventare mamma? Ti obbliga ad una nuova logistica, a difficoltà che ci sono nel tentare di tenere insieme tutto per provare ad essere delle professioniste e delle madri precise e presenti. Le donne fanno salti mortali. Io sono una privilegiata, sono grata al mio mestiere che mi consente di essere presente molto. In questa primissima fase riesco a conciliare tutto», ha esordito Cristiana Capotondi.
L'attrice ha poi parlato del suo rapporto con il proprio corpo e con il tempo che passa: «È molto bello vedere le persone invecchiare, ci sono delle facce bellissime, piene di storia, bellezza e incanto. Questo spettacolo molto spesso non si vede più perché siamo tutti lì a rincorrere un'esteriorità che possa riportarci indietro negli anni. Secondo me è uno spettacolo che non dobbiamo perdere. Dobbiamo avere rispetto per la nostra storia. Io ho 43 anni, mi guardo allo specchio e mi vedo diversa, se non dormo si vede, inizio ad avere le mie rughe, però è la mia espressività, il mio viso. Cerco di curarlo il più possibile, poi sarà quello che la genetica ha previsto per me».
Poi il commento sul calcio, di cui è grande appassionata: «Vivendo a Milano da tantissimi anni, Mourinho non si può non amare, almeno metà della Milano calcistica lo adora. Io con gli anni sono diventata una tifosa molto leggera, mi piace guardare il calcio, la Champions, i campionati stranieri, ma tifo solo la Nazionale».
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