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IL RITMO
«Saranno concerti di ritmo puro, in cui sarò finalmente me stesso», accenna. Il 7 luglio parte dal Fool Festival di Morrovalle (Macerata), per terminare, dopo una decina di date, il 15 settembre a Bergamo. L'entusiasmo è alle stelle, si capisce che il palco è la sua vita. «Quando ho iniziato avevo 19 anni, non facevo il rocker, lo ero», dice. Odia il politically correct e ama Vasco Rossi. Il primo concerto che lo ha fatto sognare è stato il suo a San Siro nel 1990. L'ultimo è della band irlandese indie i Fontaines D. C., che ha visto a Bergamo.
LA SALVEZZA
La musica è stata la sua salvezza, lo ripete spesso raccontando del 1990 e della sua cameretta di Cerano, un paese della provincia di Novara, l'anno in cui era stato bocciato per la seconda volta. «Ascoltavo i Duran Duran e i Pet Shop Boys.
LA RABBIA
È onesto quando ammette che sono state la determinazione e la perseveranza a portarlo fino qui. «Di cantanti bravi è pieno il mondo». Poi si confida. «A volte sono iracondo. Capita che per rispetto degli altri non dica quello che penso, e poi cresce la rabbia». Non resisto e lo porto nel terreno minato di quel Sanremo 2020, il suo spartiacque con la popolarità. L'anno di Morgan e Bugo, di lui che abbandona il palco dell'Ariston e lascia Morgan da solo, eliminandosi dalla gara canora. «È stato un gesto spontaneo. Sono un idealista e volevo tutelare i miei principi. Il dopo è stato più frustrante, perché non volevo dare continuità alla polemica».MAI PIÙ
Vi siete più sentiti con lui? «Lui chi, quello là?». Dice riferendosi a Morgan. «Non avrebbe senso. Non si può perdonare tutto». Non ride più, il dolore è ancora vivo. Cerco riparo nella sua famiglia. Sua moglie come l'ha incontrata? «Era il 2004, e mi trovavo in una libreria di Roma a presentare il mio quarto disco, Golia e Melchiorre. Lei stava aspettando un'amica e nell'attesa si è avvicinata ad ascoltarmi. Alla fine è venuta a salutarmi e lì l'ho fregata». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero