Bebe Vio mostra le protesi metalliche. «Non vedo l'ora di provare a fare tutti i gesti con le mie nuove mani bioniche»

L'atleta paralimpica ha mostrato ai followers le sue due nuove protesi degli arti superiori. Ecco cosa sono.

Bebe Vio, le nuove braccia d'acciaio postate su Twitter: «Non vedo l'ora di usare le mie mani bioniche»
Sembrano uscite fuori dall'universo di Star Wars, le due nuove protesi della campionessa paralimpica di scherma Beatrice "Bebe" Vio, 26 anni, costretta...

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Sembrano uscite fuori dall'universo di Star Wars, le due nuove protesi della campionessa paralimpica di scherma Beatrice "Bebe" Vio, 26 anni, costretta all'amputazione di buona parte degli arti superiori dall'età di 11 anni, per colpa di una grave infezione da meningite. 

Le ha "presentate" lei stessa su Twitter ai followers, cinguettando soddisfatta: «Non vedo l'ora di provare a fare tutti i gesti con le mie nuove mani bioniche», con tanto di foto in posa con le nuove protesi indossate: si tratta dellle "bebionic hands", progettate dall'azienda "Ottobock", come ha fatto presente la stessa schermitrice in una frase di ringraziamenti nello stesso post. 

Le nuove protesi bioniche di Bebe Vio: cosa sono e come funzionano

Le nuove protesi bioniche di Bebe Vio sono due dispositivi metallici di avanzata tecnologia, adatta in particolare per utenti che praticano attività con intensità da leggera a moderata.

L'azienda produttrcie, la "Ottobock", da oltre cent'anni è leader mondiale nel settore delle soluzioni ortopediche artificiali. Il suo quartier generale è in Germania, a Duderstadt, ma ha sedi diffuse in tutta Italia. 

Le mani bioniche del modello acquistato da Bebe Vio sono adatte a tutti gli utilizzatori che dispongono di un'attività muscolare intatta di uno o più muscoli del "moncone" (ciò che resta del braccio a seguito di un'amputazione). 

Le protesi della campionessa, inoltre, sono mioelettriche e rimovibili: sono cioé dotate di elettroidi superficiali, situati nella parte interna che entra in contatto con la cute del moncone. Tali elettrodi sono in grado di rilevare gli impulsi neurofisiologici dei muscoli, permettendo all'indossatore di compiere una gran quantità di movimenti. 

I dispositivi si ricaricano a batteria, quindi non possono essere immerse in acqua (vanno tolti prima di farsi il bagno o la doccia). É possibile, tuttavia, usarli su schermi touch, che rileveranno i tocchi senza problemi. Le dita possono anche essere rimosse e cambiate dal tecnico ortopedico, secondo necessità. 

Apprendere a usare le mani bioniche con disinvoltura, si legge sul sito di Ottobock, «è come imparare a suonare uno strumento musicale»: in genere occorrono dai 3 ai 6 mesi di esercizio. Il tempo varia a seconda delle esigenze di ogni individuo. 

 

 

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Il Messaggero