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Lo schianto
Il Pioneer 300 ha un'autonomia di 4 ore e quindi nel serbatoio, dopo quei pochi minuti di volo, c'era ancora molto carburante che ha innescato un incendio poi spento dai vigili del fuoco e dai volontari del soccorso alpino. Forse è stato l'impatto ad azionare il congegno di espulsione del paracadute balistico in dotazione all'ultraleggero fabbricato dell'Alpi Aviation di Pordenone: è una carica esplosiva che spinge fuori dall'alloggiamento sulla fusoliera la "vela" che può permettere, anche se ci si trova a bassa quota, di rallentare e attutire la caduta.
Paracadute balistico
Ma forse il pilota, per quanto esperto, in questo caso non ha avuto il tempo di azionare il dispositivo: il paracadute biancorosso, ancora "legato" dagli elastici, è restato appeso agli alti faggi della collina, con il cordame che scendeva fino ai rottami fra le radici e le foglie. Che cosa può avere causato la caduta dell'aereo, in attività da almeno una quindicina d'anni? Un'avaria senza appello, una piantata del motore Rotax da 100 cavalli? Sia il modello del velivolo sia il motore sono fra i più affidabili sul mercato. Il Pioneer 300 è tra gli ultraleggeri più noti e più completi come strumentazione e accessori: un velivolo con doti acrobatiche anche premiato per le sue prestazioni. L'aereo caduto in Friuli ha anche fatto parte dalla pattuglia acrobatica privata Alpi Pioneer Team fondata nel 2005.
Pony 5
Le conseguenze dell'impatto e dell'incendio sono state così devastanti che fino a tarda serata non è stato possibile effettuare il riconoscimento delle vittime. Il capitano Ghersi, originario di Domodossola, pilota di Pony 5, l'Aermacchi Mb339 che chiude a destra il "rombo" della Pan, era un pilota eccellente come tutti quelli che riescono a superare la durissima selezione per fare parte delle Frecce Tricolori, di nuovo premiata di recente quale migliore pattuglia acrobatica del mondo. Brillante anche il suo corso di studi, costellato di lodi.
Come molti piloti di professione, militari o civili, Ghersi amava volare anche nel tempo libero: staccare l'ombra da terra e andare dove ti dice l'istinto del momento, senza dovere seguire piani di volo e ordini.
Quello di ieri era era uno di questi voli, scivolate d'ala verso il crepuscolo sulle colline friuliane di nuovo verdissime, insieme al familiare che abitava a Milano e che aveva raggiunto i parenti per seguire l'evento di domani, la manifestazione delle Frecce Tricolori sulla base del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico a Rivolto (vicino a Codroipo, vedi mappa sotto) la manifestazione che apre tradizionalmente la stagione delle esibizioni della Pan, quest'anno tantissime perché si celebrano i 100 anni della fondazione dell'Aeronautica militare.
L'evento del 1° maggio, che ogni anno attira decine di migliaia di appassionati, è stato annullato e si sta decidendo che cosa fare per i prossimi appuntamenti: la Pan potrebbe volare, almeno per i primi sorvoli in calendario, con una formazione a 9.
Lo storico aeroclub Friulano di Campoformido
«Guardi, così a memoria, parlo di almeno 20, 25 anni, non ricordo altri incidenti mortali con aerei che fanno base qui a Campoformido», dice Francesco Regolin, fra gli organizzatori delle attività dell'Aereoclub Friulano la cui sede si affaccia sulla pista da dove si vola dal 1913, una delle più antiche al mondo, dove volò anche Francesco Baracca e dove venne allestita negli anni Trenta la prima pattuglia acrobatica. Un caposaldo della storia dell'Aeronautica non solo italiana.
«Ieri pomeriggio - continua Regolin - le condizioni meteo erano ottime. L'aereo, che è privato e non della flotta dell'aeroclub, è decollato verso le 18. Poi abbiamo saputo della tragedia avvenuta a circa 25 chilometri da qui, sulle colline, un incidente che per adesso non sappiamo proprio come spiegare. Può immaginare come ci sentiamo, è terribile: qui, dal presidente Michela Floretta a tutti soci, conoscevamo bene il capitano come conosciamo bene tanti piloti della Pan, la cui pista è così vicina alla nostra. Quel Pioneer rossoblubianco era tenuto a rimessa da noi da qualche anno e chissà quanti voli come quello di ieri avrà fatto. Proprio non riesco a immaginare che cosa possa essere accaduto».
La segnalazione
A dare l’allarme sono stati tre abitanti di Lusevera che hanno visto l’ultraleggero precipitare. Dopo aver sentito un’esplosione, hanno visto una fiammata, il fumo che si alzava oltre la forcella dei Musi e hanno chiamato il 112. I torrami ancora in fiamme sono stati individuati dall’equipaggio dell’elisoccorso e dall’elicottero dei Vigili del fuoco.
Le indagini, che verificheranno anche la tabella delle manutenzioni del velivolo, sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Udine.
Il cordoglio dell'Aeronautica
L'Aeronautica Militare, nell'apprendere del tragico incidente che ha coinvolto un velivolo civile in cui hanno purtroppo perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri i due occupanti, tra cui il capitano Alessio Ghersi, pilota in servizio presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico "Frecce Tricolori", si unisce al dolore dei familiari.
Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, a nome di tutta la Forza Armata, si stringe alla moglie e ai loro due bimbi in questo momento di profondo dolore.
Il tradizionale evento di conclusione del periodo di addestramento della formazione in vista dell'avvio della stagione acrobatica, in programma il prossimo 1° maggio sulla base aerea di Rivolto, non avrà luogo.
Chi era
Il capitano Ghersi, 34 anni , originario di Domodossola, ricopriva attualmente la posizione di 2° Gregario destro, Pony 5, all'interno della formazione delle Frecce Tricolori. Era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell'Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato. Selezionato per le Frecce Tricolori, avrebbe a breve preso parte alla sua quinta stagione con la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Era appassionato di volo fin da ragazzo, poi, quando non era in servizio, le passeggiate in montagna con la moglie e i due figli, l'Harley Davidson, la chitarra elettrica e la voglia di trasmettere l'amore per gli aerei ai più giovani.
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