Eredità Agnelli, continua il processo tra gli Elkann e la madre: a Milano altre indagini sui quadri

I Pm raccoglieranno le testimonianze di Paola Montalto e Tiziana Russi, persone di fiducia di Marella Caracciolo di Castagneto

Eredità Agnelli, continua il processo tra gli Elkann e la loro madre, a Milano altre indagini sui quadri
La battaglia giudiziaria tra la gli Elkann e la loro madre riguardo l'eredità lasciata dall'avvocato Agnelli riprenderà a Torino. Il Gip milanese Lidia...

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La battaglia giudiziaria tra la gli Elkann e la loro madre riguardo l'eredità lasciata dall'avvocato Agnelli riprenderà a Torino. Il Gip milanese Lidia Castellucci ha indicato ai pm di raccogliere le testimonianze delle persone che si sono occupate degli inventari dei beni ereditati e di consultare tutte le banche dati «competenti» comprese quelle del Ministero della Cultura e la piattaforma S.U.E. (Sistema Uffici Esportazione).

Indaga la procura di Milano 

Dovranno andare avanti le indagini della Procura di Milano con al centro il tesoro di Giovanni Agnelli, 13 opere d'arte che arredavano Villa Frescot e Villar Perosa a Torino e una residenza di famiglia a Roma, sparite anni fa e ora reclamate dalla figlia Margherita unica erede dopo la morte della madre e moglie dell'Avvocato, Marella Caracciolo di Castagneto, la quale aveva l'usufrutto dei beni. Mentre riprenderà a Torino la 'battaglià giudiziaria sull' eredità lasciata dall'Avvocato, il gip milanese Lidia Castellucci, accogliendo in parte i suggerimenti messi nero su bianco da Margherita nell'opposizione alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta, ha indicato al pm Cristian Barilli e al procuratore aggiunto Eugenio Fusco di raccogliere le testimonianze di Paola Montalto e Tiziana Russi, entrambe persone di fiducia di Marella Caracciolo, le quali si sono occupate degli inventari dei beni ereditati, e di consultare tutte le banche dati «competenti» comprese quelle del Ministero della Cultura e la piattaforma S.U.E. (Sistema Uffici Esportazione). Secondo il giudice, che invece ha archiviato la posizione di un gallerista svizzero e di un suo collaboratore indagati per ricettazione in base alla deposizione di un investigatore privato a cui non sono stati trovati riscontri (secondo lo 007 avrebbero custodito in un caveau a Chiasso il patrimonio artistico), gli ulteriori accertamenti potrebbero essere utili per identificare chi avrebbe fatto sparire la collezione composta da quadri di Monet, Picasso, Balla, De Chirico, Balthus, Gérome, Sargent, Indiana e Mathieu.

Collezione di cui Margherita ha denunciato a più riprese la scomparsa, gettando ombre anche sui tre figli del primo matrimonio: John, Lapo e Ginevra Elkann, e in particolare sul primogenito. I quali «della sorte o delle ubicazioni di tali opere», hanno saputo «riferire alcunché». E poiché ora lo scopo è recuperarle dopo che, per via dei vari traslochi, si sono volatilizzate, «appare utile procedere all'escussione» delle due donne che «si sono occupate degli inventari degli immobili» e che, quindi, «potrebbero essere a conoscenza di informazioni rilevanti» in merito agli spostamenti dei quadri e all' «eventuale presenza di inventari cartacei da esse redatti». E poi per «verificare le movimentazioni di tali opere, appare opportuno» compiere accertamenti sulle banche dati comprese quelle del ministero. Infine, per effetto di un provvedimento della Cassazione, torna ad essere discusso in Tribunale a Torino il procedimento penale, promosso da Margherita nei confronti dei figli John, Lapo e Ginevra Elkann per una questione legata all' eredità di suo padre. Il processo era stato sospeso in attesa dell'esito di due cause in Svizzera, ma ieri la Suprema Corte ha respinto il ricorso degli Elkann, come hanno fatto sapere fonti legali vicine alla loro madre, e ha stabilito essere «pienamente sussistente la giurisdizione italiana», annullando l'ordinanza torinese. «Nella verifica che tali giudici saranno chiamati ad effettuare - sottolineano gli avvocati - si dovrà tener conto anche della residenza abituale di Marella Caracciolo», che a loro dire era in Italia, «e dell'opponibilità dell'accordo transattivo del 2004 nella successione Agnelli, con possibili rilevanti ripercussioni sugli assetti proprietari della Dicembre», la società che fa capo agli eredi.

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Il Messaggero