Assalto alle mete turistiche per il ponte del 2 Giugno, da nord a sud. Pienone in Liguria: i turisti sono arrivati sia in treno, provenienti soprattutto dalle località del...
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IL TEMA
Si ragiona su come accogliere e affrontare il turismo. Il “numero giusto” è il nuovo criterio per accedere ai sentieri delle Cinque Terre. Una App segnala agli escursionisti se il sentiero scelto è affollato e, con tanto di bollino rosso, il superamento del tetto di 400 persone nei tratti più critici, “invitando” a scegliere tracciati alternativi. La novità, attiva da giovedì, nasce come soluzione “morbida” al tema del sovraffollamento turistico e, soprattutto, alla formula, discussa anche in questi giorni, dell’introduzione del “numero chiuso”.
Non un contingentamento ufficiale dunque, ma un ufficioso richiamo a ordine e buonsenso per regolamentare i flussi di visitatori, senza metterne a rischio i numeri, garantendo rispetto dell’ambiente e sicurezza. O almeno tentando di farlo. Dal 2018 potrebbe essere introdotta la misura, più facilmente controllabile, dell’obbligo di prenotazione per gruppi superiori a venti persone. E non solo. Perché, il numero chiuso nella zona «può essere una misura sperimentale da valutare», secondo il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti, «spetta farlo alla governance del Parco». La formula del “numero chiuso”, proposta e caldeggiata dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini nei mesi scorsi per i monumenti più visitati dell’intero Paese, è di evidente attualità. Anche Capri «scoppia». L’assessore al Turismo, Esposito, ha lanciato l’allarme in questi giorni di ponte, parlando chiaramente di numero chiuso e preannunciando una lettera al Mibact. Questione di cifre. E previsioni.
LE PREMESSE
Secondo i dati di Confcommercio Confturismo, nel 2016 in Italia sono arrivati circa 5 milioni di visitatori stranieri, pari all’1% in più rispetto al 2015 e addirittura al 55% in più del 2001. Flussi imponenti e in crescita che rischiano di “soffocare” le città. Così sono tante le realtà italiane per cui si valutano sistemi anti-affollamento turistico. Dal prossimo anno, a Venezia, con delibera-quadro a stabilirlo, si potrebbe sperimentare un biglietto per piazza San Marco, che rimarrà libero per veneziani e lavoratori. Ancora da studiare le modalità: il ticket dovrebbe costare circa cinque euro e le chiusure dovrebbero essere effettuate solo in determinati giorni e fasce orarie, stabiliti in base alle previsioni di presenze. Al vaglio tornelli, prenotazioni obbligatorie e contapersone. In Valle di Susa si discute di pedaggio per i motociclisti - 20mila ogni anno, da maggio a ottobre - che percorrono le strade delle valli.
GLI ESEMPI
Da Uncem Piemonte la proposta di ticket per le aree picnic nei Parchi, già esistenti in alcune aree della Valle d’Aosta. Per sbarcare sull’isola di Pianosa il numero chiuso è già previsto, con ticket. Contingentate le visite all’isola di Montecristo, riserva naturale: mille persone l’anno. Sono 75 gli edifici di culto cui si accede con un ticket. Tra questi, le cattedrali di Milano e Siena, Santa Maria Novella a Firenze, il Duomo di Verona e quello di San Gimignano e 16 chiese a Venezia. Ad accesso libero rimangono un’area deputata e ovviamente la messa. Nessun biglietto per Capri, Ischia e Procida ma l’istituzione da aprile a novembre e nel periodo natalizio del divieto per auto, moto e ciclomotori di non residenti. L’amministrazione fiorentina esclude numero chiuso. Si parla di possibili metodi di contingentamento per i passi delle Dolomiti e per la Scala dei Turchi a Realmonte, a pochi passi dalla valle dei Templi di Agrigento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero