Test Medicina, valanga di candidati: ne entrerà uno su 6

Test Medicina, valanga di candidati: ne entrerà uno su 6
Picco di candidati e nuovi test: l’accesso al corso di medicina e odontoiatria resta un’incognita per gli aspiranti camici bianchi. Si giocano tutto in 100 minuti,...

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Picco di candidati e nuovi test: l’accesso al corso di medicina e odontoiatria resta un’incognita per gli aspiranti camici bianchi. Si giocano tutto in 100 minuti, durante i quali dovranno rispondere a 60 quesiti, per superare gli altri candidati e aggiudicarsi un posto in aula. E non sarà semplice, perché quest’anno sono aumentati i posti a disposizione ma sono aumentati anche gli iscritti al test. I candidati sono infatti 68.694 studenti, rispetto ai 67.005 di un anno fa, per aggiudicarsi uno dei 12701 posti disponibili.


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A registrare un boom di iscritti sono anche i corsi di medicina in inglese: quest’anno proveranno ad aggiudicarsi un banco 10.450 ragazzi rispetto ai 7660 che presentarono la domanda nel 2018. Si tratta quindi di circa 4500 candidati in più rispetto a 12 mesi fa. Un’impennata notevole soprattutto rispetto al calo di iscrizioni registrato invece nel 2018. Il test di medicina si conferma quindi come il più richiesto tra i test a numero programmato, nonostante le tante polemiche che porta con sé contro il numero chiuso e in difesa del diritto allo studio. 

LA PROPORZIONE
Quest’anno, infatti, il ministero dell’istruzione in accordo con il ministero della salute ha ampliato la disponibilità per 1826 posti in più, con l’impegno di continuare su questa strada anche in futuro. Ma la selezione resta comunque durissima: entra circa uno studente su sei. La proporzione varia da ateneo ad ateneo: all’università la Sapienza di Roma ad esempio entra un ragazzo su 5, a Tor Vergata uno su 4, alla Federico II di Napoli solo uno su 8. Ci sono quindi differenti probabilità di successo tra un ateneo e l’altro, nonostante il test sia identico per tutti e venga svolto in tutta Italia alla stessa ora e con le medesime modalità. Differenze che non riguardano solo le possibilità di entrare ma anche la spesa da sostenere per accedere al test. Secondo i dati elaborati dal portale per studenti skuola.net, che segue da anni lo svolgimento dei test a numero programmato, la tassa di iscrizione ha un costo medio di 49,06 euro. Sulle spalle dei candidati pesa quindi una spesa complessiva di circa 3,3 milioni di euro.

Il candidato versa la tassa all’università che ha indicato in cima alle preferenze per l’iscrizione. Ma non sono tutte uguali: si va dalla quota “simbolica” fissata a 10 euro dall’università “Bicocca” di Milano fino ai 100 euro chiesti sia dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” sia dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Alla Sapienza il costo è di 40 euro, a Tor Vergata 30 euro. Domani tutto si giocherà sulla preparazione degli studenti e gli argomenti più richiesti sono quelli di cultura generale: una novità rispetto agli scorsi anni quando il peso maggiore era riservato ai quesiti di logica. Domani i candidati si troveranno di fronte ad un test nuovo, diversamente bilanciato rispetto al passato.

Nelle 60 domande ci saranno quindi 12 quesiti di cultura generale: un aumento notevole rispetto alle 2 degli anni passati. Si baseranno sugli argomenti storici, sociali, istituzionali e letterari presenti nel programma scolastico dell’ultimo anno delle superiori. Una sorta di continuità con l’esame di maturità visto che sono previsti anche i quesiti relativi all’area di Cittadinanza e Costituzione, presente per la prima volta anche nell’esame di Stato di giugno. A perdere quota invece sono le domande di logica che passano da 20 a 10. 

LE DOMANDE

Il nuovo test di medicina, quindi, avrà 12 domande di cultura generale, 10 di ragionamento logico, 18 di biologia, 12 quesiti di chimica e 8 di fisica e matematica. Puntando sulla cultura generale, quindi restando nell’ambito dei programmi scolastici, si cercherà di evitare tutte quelle domande di logica che in passato avevano provocato perplessità, proteste e anche ricorsi. Si tratta di una piccola riforma che interessa anche tutti gli altri test, che arriveranno nei giorni a seguire: domani si parte con medicina, il 4 settembre sarà la volta di veterinaria e il 5 di architettura. Dopo questo primo blocco torneranno tra i banchi i candidati per il test di ingresso per le professioni sanitarie l’11 settembre, il 12 toccherà ai candidati per il test di medicina in inglese e il 13 settembre per scienze della formazione primaria.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero