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I lavori allo stadio di Borgo Hermada fatti con i fondi per il tornado. E poi i voti in cambio di favori. Sono queste le accuse contestate a Pierpaolo Marcuzzi, 49 anni, potentissimo vicesindaco di Terracina e assessore all'Urbanistica e contenute nell'ordinanza di custodia cautelare che ieri lo ha portato agli arresti domiciliari. Il provvedimento era stato chiesto dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal pm Antonio Sgarrella e firmato dal gip Giuseppe Cario. Una inchiesta dei carabinieri che nasce alla vigilia dell'ultima tornata elettorale cittadina. E' l'autunno del 2020. Sono giorni concitati. Il centrodestra è spaccato in tre tronconi. La Tintari e Marcuzzi corrono per fratelli d'Italia, Valentino Giuliani per la Lega e Gianfranco Sciscione appoggiato da una civica. Volano accuse. Evidentemente anche denunce. Perché Sciscione viene preso a verbale. Si parla di Marcuzzi. Si parla di soldi che ha ricevuto per la campagna elettorale. Tutto sembra ruotare attorno allo Stadio di Borgo Hermada. Pierpaolo Marcuzzi, infatti, è il presidente dell'Associazione Sportiva Borgo Hermada, squadra che milita in Promozione, e che ha in concessione dal Comune lo Stadio della Vittoria. Girano tante voci. Si parla di pubblicità in cambio di una buona parola, diciamo così, per gli appalti del Comune.
Ce n'è abbastanza per aprire una inchiesta. Dalle intercettazioni emerge che Marcuzzi si dà un gran da fare per ottenere una quota dei fondi per i danni causati dal tornado che colpì Terracina nel 2019 per rifare la tribuna dello Stadio. L'associazione sportiva alla fine ottiene, con due differenti determine comunali, circa 120 mila euro per la rimozione della tribuna distrutta dal tornado e per il rifacimento.
Ed è la stessa ditta che si adopera per l'evento di chiusura della campagna elettorale di Marcuzzi che si tiene allo stadio per portare la corrente da un vicino esercizio commerciale. Per il gip ci sono gravi indizi di colpevolezza a carico di Marcuzzi, dell'imprenditore e di una dipendente comunale per aver turbato la gara d'appalto. Secondo il gip è concreto il rischio di reiterazione del reato, perché Marcuzzi ha «il controllo totale di ogni ufficio comunale che riesce a gestire in modo illecito per i propri interessi».
E' accusato anche di falso ideologico per la perizia asseverata - che la Procura ritiene falsa - in concorso con un professionista. Ma c'è anche dell'altro. Marcuzzi infatti, in piena campagna elettorale, si reca ogni giorno all'ufficio elettorale e ritira certificati elettorali che poi consegna di persona agli elettori. Ma, spiegano gli inquirenti, senza avere la prevista delega. Il motivo? L'ipotesi è che chieda il voto in cambio di favori. In una telefonata intercettata si parla, ad esempio, di una sanatoria edilizia. Per tutto questo, da ieri, Pierpaolo Marcuzzi è agli arresti domiciliari.
Vittorio Buongiorno
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Il Messaggero