Appena scesa dall’aereo a Catania, Margherita Buy ha l’aria sollevata: non vola volentieri, lo sanno tutti, perciò essersi inflitta la traversata a 11mila metri indica un...
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Buy pigliatutto: il Nastro d’argento, assegnato dal Sindacato Giornalistici Cinematografici, è solo l’ultimo riconoscimento andato in questa stagione alla toccante interpretazione dell’attrice che, nel film di Moretti, fa una regista alle prese con il set e la mamma morente. «A dire la verità», commenta Margherita, «non mi aspettavo questa grandinata di premi, ho vinto anche al festival delle Cerase! Penso che a colpire gli spettatori sia la normalità del mio personaggio: pur facendo un lavoro particolare come la regista cinematografica, è una donna costretta a confrontarsi come tante con la propria inadeguatezza. E con una madre importante, che se ne sta andando... molti ritrovano se stessi in questa vicenda che alterna momenti toccanti a una grande ironia».
RUOLI
Buy, 53 anni e una carriera trentennale che non ha mai conosciuto crisi, è la negazione vivente di una cattiva abitudine del nostro cinema, poco propenso a vedere le donne protagoniste. Lei è invece una delle poche attrici per le quali si scrivono i film... «È vero, un po’ dipende dalla fortuna e un po’ dalla mia personalità», osserva Margherita. Cosa intende? «Sono una donna neutra, priva di particolarità, quindi posso rappresentare molti tipi diversi e coprire una gamma di ruoli piuttosto ampia».
E dice molti no? «Solo ai film che non sento adeguati al mio percorso artistico, ma mi dispiace sempre rifiutare una proposta, significa dire no a un regista che ti sta offrendo un lavoro». In questo momento, Buy è sul set della nuova commedia diretta da Luca Lucini e interpretata anche da Claudia Gerini: le due attrici interpretano delle «mamme bizzarre». Ma Margherita, nella vita, è tutt’altro che strana con la figlia Caterina, 14 anni: «Con lei ho un bellissimo rapporto», racconta, «ci intendiamo alla perfezione».
PROGETTI
E c’è molta attesa per il film che uscirà a ottobre: Io e lei, diretto da Maria Sole Tognazzi, interpretato da Buy e Sabrina Ferilli nella parte di una coppia lesbo. È un po’ una riedizione de Il vizietto, la commedia-cult che aveva come protagonisti il padre di Maria Sole, Ugo Tognazzi, e Michel Serrault. «È stata una bellissima esperienza, molto al femminile», spiega Margherita, «il film racconta l’amore tra donne, un tema che il cinema non affronta quasi mai. In più ho scoperto Sabrina. È una vera professionista, molto in gamba e ha un cuore grande, generoso, capace di grande dolcezza. È una persona totalmente diversa da me e la trovo affascinante».
Cosa pensa Margherita del nuovo femminismo delle attrici di Hollywood che, dopo l’appello lanciato all’Oscar da Patricia Arquette, si battono per guadagnare quanto i maschi? «Il problema in America è accentuato, perché c’è la grande inustria, ma la diseguaglianza esiste dappertutto. Io però sono pacifista. C’è già tanta violenza in giro, le cose si risolvono discutendo. Non sulle barricate». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero